“No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà. Se il mezzogiorno non distruggerà le cause della sua inferiorità da se stesso, con la sua libera iniziativa e seguendo l’esempio dei suoi figli migliori, tutto sarà inutile».
Queste parole sono tratte da la ‘Rivoluzione meridionale’ di Guido Dorso. Il meridionalista sosteneva che le sorti del Sud devono essere affidate ad una nuova classe dirigente. Quella che proprio manca in questo momento nel disperato e solitario Mezzogiorno d’Italia. Intanto continuiamo ad assistere inermi alla desertificazione industriale che sta divorando quel che resta della fragile economia del Mezzogiorno. Mentre il Governo prosegue sulla strada dei proclami, l’Ugl scende in campo e tende concretamente la mano al Sud.
Ieri, nella nuova sede dell’Unione Territoriale di Napoli, in via Marina, i vertici dell’Ugl hanno tenuto una conferenza stampa di presentazione del ciclo di convegni ‘Sudact-9 proposte per il Mezzogiorno’ che prenderà il via il prossimo 19 settembre presso la Fiera del Levante, Bari e toccherà tutte le regioni del Sud fino ad arrivare a Tunisi.
“Invece di affossare l’occupazione con il Jobs Act, Renzi vada oltre le parole e metta in campo un solido ‘Sudact’ degno di questo nome”. Così Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, durante la conferenza stampa dell’evento. “La questione meridionale deve essere affrontata con tempestività e concretezza”.
“I nove temi su cui non si può più rimandare il confronto riguardano l’ambiente, le infrastrutture, l’utilizzo dei fondi europei, i beni culturali, l’autosufficienza energetica, l’occupazione, il Welfare, la filiera agroalimentare e la piaga del caporalato, e infine l’immigrazione”.
Secondo le cifre del rapporto Svimez, il Sud non solo ha smesso di correre ma negli ultimi sette anni ha registrato un arretramento con una perdita di 560 mila posti di lavoro, a cui si aggiunge una preoccupante denatalità paragonabile per dati solo a quella del 1861. Tutto questo accresciuto da dall’estendersi di una desertificazione industriale che rende sempre più povero il Sud. Un quadro desolante e avvilente che disegna un’Italia a due velocità, con un Nord che timidamente esce dalla crisi economica più devastante degli ultimi decenni e un Sud, invece, che rischia di precipitare nel baratro. Per risollevare il Sud c’è bisogno di un intervento straordinario che rimetta in moto l’economia e gli investimenti.
La vice Presidente della commissione Lavoro della Camera, On. Renata Polverini (FI), intervenuta alla conferenza stampa, ha spiegato che “mi sarei aspettata che il programma presentato oggi dall’Ugl sul Mezzogiorno fosse stato proposto in tempo utile dal governo. Sosterrò fortemente la campagna sul “Sudact”, perché i veri risultati si iniziano a vedere quando il sindacato dialoga con la politica”.
“Sono due i capitoli accantonati dal governo: il primo riguarda il Mezzogiorno, e il secondo i pensionati e gli esodati, che non stanno ottenendo alcuna tutela da parte dell’esecutivo. Questo governo continua a puntare su chi ha già un reddito, e non su chi ha un reale bisogno”. “Per fortuna proprio oggi – conclude – siamo riusciti a ottenere il via ad un’indagine conoscitiva che vedrà di nuovo il Parlamento occuparsi del caporalato. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie alla campagna contro questa piaga tutta italiana che Forza Italia ha sostenuto insieme all’Ugl nel mese di agosto”.
Per Giancarlo Favoccia, vice segretario generale dell’Ugl e reggente dell’Utl di Napoli, “il comparto dell’ industria alimentare rappresenta un tassello importante dell’economia campana e una delle eccellenze del made in Italy, che si è affermato e consolidato nel tempo grazie alla sua capacità di riorganizzarsi e razionalizzarsi, attraverso innovazioni di processo e di prodotto”.
“L’agricoltura riveste un ruolo fondamentale nell’economia del Mezzogiorno, ma – precisa Favoccia – il settore soffre di forti criticità: la giusta valorizzazione del ‘made in Italy’ e dei prodotti tipici locali, in cui il Sud vanta numerose eccellenze e marchi di qualità, si scontra con molti problemi e l’Ugl con questa iniziativa vuole proprio rispondere a tutte le difficoltà che hanno messo in ginocchio l’economia del Mezzogiorno”.
“Non dimentichiamo che tra le cause della paralisi economica della filiera sono la longa manus della criminalità organizzata, lo sfruttamento del lavoro nei campi e l’inquinamento ambientale, di cui il caso ‘Terra dei fuochi’ è un esempio eclatante”.