“…perché il silenzio uccide”

-“Per contrastare il fenomeno del caporalato il sindacato è sceso in campo per la tutela concreta dei lavoratori italiani ed extracomunitari sfruttati e ammazzati dal lavoro nei campi”

Il silenzio uccide, i caporali continuano a sfruttare e a decimare un esercito sempre più consistente di uomini e donne,  per pochi euro al giorno, soprattutto d’estate, quando il sole e la fatica divorano forze e salute. Il 22 e il 23 agosto l’Ugl ha concretizzato la sua battaglia contro il caporalato, una piaga che si estende in tutto il Sud e non solo, con un’iniziativa in Puglia, regione che possiede un pil quasi tutto retto dall’agricoltura. Il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, e il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, on. Renata Polverini (FI), insieme ad una delegazione dell’Ugl hanno visitato numerosi terreni, tra Bari e Foggia, incontrando i braccianti e portando il sostegno del sindacato contro la diffusa piaga del caporalato. Tutto questo accade in anticipo rispetto alle dichiarazioni del premier Renzi, dello scorso 6 settembre, in cui dice “Il caporalato va disintegrato e su questo voglio sfidare i sindacati: su questo punto possiamo effettuare un’iniziativa insieme anziché intraprendere battaglie ideologiche”. Di lavoro si muore e ci si ammala, è ormai da anni, che il Governo resta inerme di fronte ad un male che rafforza la criminalità organizzata ed ammazza l’economia sana di questo Paese. Intanto il silenzio uccide ed i caporali continuano, in questo assordante silenzio, a caricare i pullman di uomini e donne e consegnarli alla terra, allo schiavismo, distruggendo le loro vite. “Proporrò immediatamente alla commissione Lavoro della Camera di assumere ogni iniziativa possibile per approfondire questo fenomeno ed indagare i motivi e le responsabilità del mancato controllo del territorio”. Queste le parole dell’on. Polverini che ha sostenuto concretamente l’iniziativa dell’Ugl. “In questi mesi, ho letto tante dichiarazioni fuori luogo del Presidente dell’Inps, Boeri, per esempio, e tante dichiarazioni di intenti da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma non mi sembra che su questo autentico dramma ci sia l’impegno dovuto sul fronte della sicurezza e della dignità del lavoro”.
«Affiancare dei droni “sentinella” all’attività di controllo esercitata dagli ispettori sul territorio, specialmente nelle zone a rischio caporalato», questa, invece, è la proposta di Fabio Vitale, capo della Direzione centrale Vigilanza dell’Inps. Oltre ai droni, sono alla studio altre misure come l’estensione del reato penale di intermediazione illecita a tutti gli anelli della filiera agricole e dunque, anche a chi utilizza manodopera illegalmente. Si pensa anche ad una omogenizzazione dei salari minimi in agricoltura visto che i contratti sono un centinaio e su base provinciale.

Link : http://www.lastampa.it/2015/08/25/italia/cronache/i-migranti-della-vendemmia-tra-speranze-coop-e-caporali-OG1EgWf9ZUUpOjBp3JcSGI/pagina.html

Link: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2015/05/25/news/caporalato_femminile-114750446/