Te lo do io, in Italia, il modello svedese! È vero, dopo la figuraccia plateale, adesso Ikea sta cercando di ritornare sui propri passi rispetto alla decisione di licenziare Marica Ricutti, 39 anni, sua dipendente da 17 anni, madre separata con due figli, di cui uno disabile. Licenziata perché non poteva lavorare alle 7 del mattino. Grazie alla solidarietà dei suoi colleghi, lo sciopero di due ore ieri, che ha fatto notizia scatenando autorevoli indignazioni, ha indotto Ikea a «valutare al meglio tutti i particolari» della vicenda.
Eppure si sarebbe potuto evitare tanto clamore, visto che Ikea ha fondato gran parte del suo successo sul marketing e sulla comunicazione, con una maggiore conoscenza della legge 104, di cui Marica Ricutti usufruiva. La legge, tra i tanti aspetti, regola all’articolo 35 la possibilità di ottenere particolari permessi per i congiunti che assistono persone disabili e per le stesse persone gravemente disabili. Ma le leggi da sole, pur non ammettendo ignoranza, non bastano, servono anche principi e valori. Tuttavia sul sito dell’Ikea campeggia la domanda: «Condividi i nostri valori?». Ecco i valori: «Umiltà e forza di volontà», «Leadership attraverso il buon esempio» («I nostri manager cercano di dare il buon esempio, e ci aspettiamo che i collaboratori Ikea facciano lo stesso»), «Avere il coraggio di essere differenti», «Collaborazione ed entusiasmo», «Attenzione ai costi», «Desiderio continuo di rinnovamento», «Assumersi e delegare le responsabilità». A guardare bene nell’elenco ne manca uno, importantissimo, di valore: la responsabilità sociale d’impresa, che, secondo la Comunicazione UE n. 681 del 2011, è «la responsabilità delle imprese per gli impatti che hanno sulla società». Secondo l’Unione europea essere socialmente responsabile per un’impresa significa soddisfare non solo le esigenze del cliente, ma saper gestire allo stesso tempo le aspettative del personale, dei fornitori e della comunità locale di riferimento.
Magari il problema sta in Italia, che non sa difendersi e difendere i propri cittadini, o in Svezia, nota per il suo modello socio economico che si sostanzia nella protezione dei propri cittadini dalla culla alla tomba, mentre degli altri chi se ne importa?
Il nocciolo della questione è probabilmente l’Europa che, togliendo progressivamente sovranità agli Stati membri, soprattutto a quelli in maggiori difficoltà, e concentrando tutta l’attenzione sulla moneta invece che sulla politica, ha nel tempo generato una piccola casta di Stati virtuosi ma egoisti e una più ampia di Stati indisciplinati e per questo “intoccabili”, nel senso di indegni. Nulla a che vedere con i diritti e i principi contenuti nella Carta di Nizza: Dignità; Libertà; Uguaglianza; Solidarietà; Cittadinanza; Giustizia.