Eurostat: nel 2023 produzione scesa dell’1%

Dopo due incrementi consecutivi, rispettivamente dell’8,5% nel 2021 sul 2020 e dello 0,4% nel 2022 sul 2021, la produzione di beni manifatturieri dell’UE ha registrato un calo dell’1,2% nel 2023 e si teme che un andamento simile possa interessare anche l’anno in corso. La produzione europea, ricorda l’Eurostat in un’analisi pubblicata questa mattina, dopo una leggera diminuzione nel 2013 e 2014, ha ripreso a crescere fino al 2018. Nel 2019, si è verificata una lieve flessione del valore della produzione venduta, seguita da una diminuzione più marcata nel 2020 a causa della pandemia di COVID-19. Le misure di contenimento introdotte nei paesi dell’UE hanno avuto un impatto significativo sulla produzione industriale, ma il 2021 e il 2022 hanno segnato aumenti in tutti i comparti del settore. In termini nominali, il valore della produzione venduta nell’UE è passato da 5.895 miliardi di euro nel 2022 a 5.992 miliardi di euro nel 2023, con un incremento dell’1,6%. Per quanto riguarda il 2024, i dati osservati fino ad oggi lasciano molto a desiderare. Secondo le più recenti stime di S&P Global, per esempio, a luglio l’indice PMI dovrebbe attestarsi a 45,3 punti, peggiorando rispetto ai 46,1 di giugno e prolungando l’attuale sequenza di contrazione a 16 mesi, con inevitabili conseguenze sul lato occupazionale: ​​la forza lavoro manifatturiera ha indicato il calo più elevato del 2024. Commentando I dati PMI flash, Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso HCOB, ha detto di ritenere «inquietante osservare con quale costanza le aziende del settore manifatturiero stiano mensilmente riducendo i loro livelli del personale, con un ritmo di decremento cambiato minimamente nel corso degli ultimi dieci mesi».