Si cerca l’arma del delitto
Nella serata di domenica 23 giugno, gli agenti della questura di Pescara, in seguito ad una segnalazione riguardante un ragazzo accoltellato, sono intervenuti nel parco ”Robert Baden Powell” rinvenendo il corpo senza vita di un sedicenne italiano. Il cadavere trovato dagli agenti era nascosto tra alcuni cespugli dietro ad un campetto di calcio e presentava alcune ferite da taglio. A quel punto sono state avviate le indagini che hanno permesso di risalire all’identità della vittima e di ricostruire in parte quanto accaduto. Secondo quanto emerso, la vittima sarebbe stata attirata in un luogo appartato, presumibilmente (secondo alcuni quotidiani) per motivi legati al piccolo spaccio di sostanze stupefacenti, per poi essere accoltellato più volte. Per la vicenda, secondo quanto riportato dall’ANSA, sarebbero stati fermati due giovani, entrambi minorenni, uno figlio di un avvocato e l’altro di un maresciallo dei carabinieri di una stazione della provincia pescarese. Sempre secondo l’ANSA, per disfarsi dell’arma usata per uccidere il 16enne, i due avrebbero fatto il bagno al mare. È li, infatti, che si starebbero concentrando le ricerche degli investigatori e dei sommozzatori dei vigili del fuoco.