Bene il tasso di occupazione; preoccupa, però, il calo della forza lavoro

Dal Rapporto sul mercato del lavoro e la contrattazione del Cnel, giunto alla sua ventiquattresima edizione, sembra arrivare una iniezione di fiducia. Nel secondo trimestre del 2022, quando già si sentivano gli effetti della crisi russo-ucraina, l’occupazione nel nostro Paese ha raggiunto i suoi massimi storici di sempre, accompagnato da un calo della disoccupazione. Il Cnel, però, accende un faro su un fenomeno che appare ormai strutturale, vale a dire la progressiva diminuzione della popolazione in età lavorativa. In dieci anni, la popolazione con una età compresa fra 15 e 64 anni è calata di oltre un milione e mezzo di unità, scendendo da più di 39 milioni a meno di 37,5 milioni. Un aspetto solo in parte compensato dall’innalzamento dell’età pensionistica e che, per essere superato, necessita di un sempre maggiore coinvolgimento della componente femminile. La ridotta partecipazione delle donne al mondo del lavoro resta, infatti, il vero punto negativo, come evidenziato più volte, anche in passato, da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, peraltro, pone come vincolo quello di favorire l’occupazione femminile e giovanile, un aspetto sul quale, però, si stanno riscontrando notevoli difficoltà applicative. Non è un caso, infatti, che i grandi soggetti chiamati a gestire una parte importante delle risorse, si pensi a Ferrovie, hanno dichiarato di non prevedere manodopera aggiuntiva.