Per ora anche il Cremlino non si sbilancia. Domani l’incontro del presidente russo con Erdogan ad Astana

«In questo momento non vedo perché dovrei incontrare Putin, ma comunque dipende, vedremo di che cosa vuole parlare. Se, per esempio, al G20 venisse da me e mi dicesse “voglio parlare del rilascio di Griner”, allora lo incontrerei». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un’intervista alla Cnn. Ieri il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva aperto alla possibilità di un vertice tra i leader di Stati Uniti e Russia in occasione del G20 di novembre, ma solo in caso di una proposta da parte dell’amministrazione Biden. Una proposta che, a interpretare il pensiero dell’inquilino della Casa Bianca, potrebbe al contrario non arrivare. Le relazioni tra le due potenze sono pessime – forse ai minimi dai tempi della guerra fredda – e di certo il conflitto in Ucraina ha alimentato distanze e incomprensioni. Un’ulteriore conferma arriva dalle parole dello stesso presidente russo, il quale ha parlato alla settimana dell’energia a Mosca, sottolineando che i «beneficiari della rottura del Nord Stream sono evidenti: gli Usa e i paesi con rotte di approvvigionamento alternative». «Lo scopo dell’atto terroristico contro i gasdotti Nord Stream – ha osservato Putin – era quello di minare la sicurezza energetica dell’intero continente. Dietro il sabotaggio c’è qualcuno che vuole tagliare completamente i legami tra la Russia e l’UE e così indebolire l’Europa». Eppure, nonostante i sospetti reciproci, la diplomazia potrebbe rimettersi presto in movimento, anche se nessuno, ora, intende azzardare la prima mossa. «Per quanto ne so, né la parte russa né quella americana hanno preso iniziative per organizzare contatti bilaterali al più alto livello», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia Interfax. Il più attivo nel campo della mediazione resta il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, arrivato oggi nella capitale del Kazakhstan, Astana, per partecipare al summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). L’incontro con Putin era stato dapprima confermato per oggi, si terrà invece domani. Nelle scorse ore Ankara si era espressa per un cessate il fuoco il prima possibile in Ucraina. Nel frattempo la consegna di nuovi sistemi di difesa aerea all’Ucraina è considerata la «priorità principale» e sarà al centro delle discussioni al Consiglio atlantico, ha ribadito il segretario della Nato, Jens Stoltenberg. «Nel corso delle ultime settimane – ha affermato ancora Stoltenberg – abbiamo assistito alla più grande escalation dall’inizio della guerra. La Russia ha mobilitato migliaia di truppe, ha colpito indiscriminatamente le città ucraine e usa la minaccia nucleare. Il messaggio è che sosterremo l’Ucraina per quanto serve». Non ci sarà nessuna nuova mobilitazione in Russia, ha intanto fatto sapere il Cremlino.