Eliseo: «Obiettivo di Putin è prendere il controllo di tutto il paese». Mosca verso lo sbarco a Odessa, conquistata la città di Kherson

Le prossime saranno ore cruciali, forse, per capire in che direzione andrà il conflitto in Ucraina. A differenza di quanto riportato ieri, i colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev si tengono oggi a Brest, Bielorussia, e al tavolo delle trattative c’è anche la possibilità di “pause” delle operazioni militari russe per consentire l’evacuazione di civili dall’Ucraina attraverso corridoi umanitari. Ma appare troppo presto per confidare in una più generica tregua. Ancora oggi il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin. Quest’ultimo, stando alla Tass che ha riferito il contenuto della conversazione telefonica, ha ribadito che proseguirà la sua lotta contro i nazionalisti in Ucraina «senza compromessi», aggiungendo che potrebbe anche aumentare le sue esigenze nei confronti di Kiev. Per quanto Mosca intenda mantenere un filo con Parigi, apprezzando la mediazione di Macron, gli umori occidentali non sono dei migliori tant’è che l’Eliseo ha fatto sapere dopo il colloquio tra i due capi di Stato che l’obiettivo di Putin è di «prendere il controllo di tutta l’Ucraina». Del resto, poco prima, fonti di intelligence statunitensi, citate dai media, avevano fatto sapere che le forze russe si dirigono verso Odessa, preparandosi allo sbarco. La città di Kherson, invece, al settimo giorno di guerra, è la prima a cadere in mani russe. In altre zone del paese si continua a combattere e il governatore della regione di Chernihiv, a nord di Kiev, ha denunciato che un attacco aereo russo, avvenuto oggi, ha colpito due scuole ed edifici privati. Almeno nove persone sono rimaste uccise, mentre sono quattro i feriti sono. Il Kyiv Independent ha precisato che c’erano solo scuole, asili nido e un ospedale nella zona. Tuttavia il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha pubblicato un nuovo video sottolineando che le linee di difesa stanno resistendo e che una prima squadra del gruppo di 16 mila volontari stranieri attesi nel paese sta arrivando. A tale proposito la Russia ha annunciato che «i mercenari stranieri non avranno diritto allo status di prigioniero di guerra».