Macron-Scholz-Duda: «Mantenere la pace in Europa»

È probabile che il leader russo, Vladimir Putin, sia il primo a non volere un’escalation della crisi ucraina, ma non è ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo riguardo i timori di una guerra in Europa. E anche se il presidente francese Emmanuel Macron, dopo la sua recente missione diplomatica e la visita al Cremlino (oltre all’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Kiev), ha sostenuto di avere ricevuto garanzie in questo senso da Putin (posizione su cui in verità Mosca non si è ancora impegnata ufficialmente), a esprimere preoccupazioni l’indomani è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista concessa al quotidiano spagnolo La Vanguardia. «È troppo presto per dire che una de-escalation è più vicina», il suo punto di vista. «C’è bisogno di dialogo con la Russia in diversi formati», motivo per cui definisce «adeguata» la mossa diplomatica di Macron, il quale è «andato a Mosca e a Kiev». Stoltenberg ha poi osservato che «qualsiasi successo diplomatico» richiede conversazioni «confidenziali» e che «condurre negoziati diplomatici in pubblico non è il modo migliore per trovare una soluzione, lo rende solo più difficile». A tale proposito c’è da registrare anche la posizione di Zelensky, il quale accoglierebbe, ha dichiarato, «passi concreti per una de-escalation» da parte di Mosca, perché «in generale non mi fido delle parole». Nelle ultime ore i capi di Stato di Francia, Germania e Polonia si sono incontrati a Berlino, con l’obiettivo dichiarato di lavorare per il mantenimento della pace in Europa. «Un conflitto si può ancora evitare», è la convinzione del presidente polacco, Andrzej Duda.