Automotive, tutti d’accordo: Governo convochi sindacati e imprese per arginare la crisi

Stavolta sindacati e imprese parlano, anzi chiedono al Governo, con una sola voce di intervenire a sostegno dell’Automotive che nel 2022 rischia di sprofondare senza adeguati interventi. L’allarme, con tanto di cifre, lanciato ieri da Federmeccanica e sindacati parla chiaro: a rischio ci sono ben 73mila posti di lavoro. Lo stop alla vendita di auto che producono emissioni di carbonio nel 2035 in assenza di provvedimenti mirati ad accompagnare la transizione ad un nuovo sistema e in assenza di interventi «straordinari» e «strutturali». Secondo il presidente di Federmeccanica Federico Visentin in questo modo la sfida della transizione ecologica rischia di diventare «impossibile. Impossibile perché «non possiamo fare da soli ma abbiamo bisogno di collaborare con il governo, che può guidare ed accompagnare questa transizione». Sindacati e imprese ritengono «concreto» per il settore «il rischio di deindustrializzazione» e per questo hanno chiesto con urgenza un incontro con il premier Mario Draghi e i ministri interessati, Mise, Lavoro, Mite ed Economia. D’altronde, nel 2019 sono state utilizzate 26 milioni di ore di cassa integrazione, nel 2021 quasi 60 milioni. Tornano a battere sullo stesso punto oggi sia il Vicepresidente di ALIS Marcello Di Caterina sia il Segretario generale dell’UGL Paolo Capone. Il primo punta un faro su un altro campanello di allarme: le immatricolazioni. «Gli ultimi dati sulle Immatricolazioni, che nel mese di gennaio hanno registrato un calo di circa il 20% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente ed addirittura del 34,8% se confrontato con lo stesso mese del 2019», sottolinea Di Caterina in merito ai dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e relativi alle immatricolazioni, che rappresentano le risultanze dell’Archivio nazionale dei veicoli al 31 gennaio 2022. Allarmato anche il Segretario Generale dell’Ugl: «La crisi straordinaria che ha colpito il settore Automotive sta avendo ripercussioni drammatiche sul piano occupazionale e sulle prospettive di sviluppo del Paese. Il calo della domanda e l’impatto della transizione ecologica stanno mettendo a rischio il tessuto produttivo del Paese. Il Governo convochi imprese e sindacati per mettere a punto un piano di rilancio del comparto Automotive e di sostegno alle aziende dell’indotto. Servono investimenti e risorse senza precedenti per scongiurare il pericolo di desertificazione industriale e salvaguardare i livelli occupazionali». Ricordiamo che il Green Deal Europeo è stato adottato nel dicembre 2019. Dopo due mesi, sarebbe scoppiata la pandemia da Covid 19. Forse non è solo il Patto di Stabilità a necessitare di un ripensamento.