L’ultimo caso a Roma, mentre si continua a parlare di modifiche alle norme

Neanche durante le vacanze natalizie si ferma l’immane strage sul lavoro. L’ultimo gravissimo incidente si è registrato a Roma, dove a perdere la vita è stato un operaio edile, caduto da una impalcatura. Ancora una volta, è, quindi, l’edilizia a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane. Nei primi dieci mesi dell’anno, sono già più di mille gli infortuni mortali, considerando tutti i settori produttivi. Una crescita esponenziale trainata involontariamente anche dai provvedimenti adottati dal precedente esecutivo e confermati dall’attuale governo, come, ad esempio, il superbonus e le altre misure in materia di edilizia che hanno rimesso in moto l’economia, ma pure generato carichi di lavoro eccessivi. Da qui, la richiesta dei leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl di aprire un vero tavolo di confronto per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Il governo è già intervenuto con una norma che inasprisce le sanzioni in caso di inosservanza delle norme, guardando, però, più ad aspetti meramente formali, come la compilazione del documento di valutazione del rischio, che alla sostanza, l’effettiva attuazione del documento stesso. Nei giorni scorsi, il ministro Andrea Orlando è tornato a parlare di qualificazione delle imprese, un tema che, però, non trova uniformità di veduta nelle stesse associazioni datoriali, come emerso chiaramente nei confronti dei mesi scorsi.