Washington ribadisce il sostegno al dialogo inter-coreano

Pyongyang si astenga «da azioni che alzino la tensione». Subito dopo il G20 straordinario sull’Afghanistan, gli Stati Uniti tornano su un altro scenario fondamentale nello scacchiere internazionale, quello della penisola coreana. In questo senso, la Casa Bianca ha nelle scorse ore riferito dell’incontro tra il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, con il suo collega sudcoreano, Suh Hoon, occasione per ribadire il pieno sostegno di Washington al dialogo e alla cooperazione inter-coreani. Una presa di posizione che segue le recenti uscite del leader nordcoreano, Kim Jong-un, il quale è tornato di nuovo a criticare l’operato americano. «Gli Stati Uniti – aveva detto Kim – sono la causa principale dell’instabilità e nonostante le smentite e gli appelli di Washington al dialogo non ci sono le basi per credere che non siano ostili». Non solo: nella stessa occasione, la mostra Self-Defence 2021 a Pyongyang, dove sono stati esposti diversi modelli di missili, il leader nordcoreano ha parlato anche di un «esercito invisibile» contro le politiche ostili degli Stati Uniti, precisando poi che «non stiamo discutendo la guerra con nessuno, ma di prevenirla e di accrescere la nostra deterrenza per la protezione della sovranità nazionale». Di recente la Corea del Nord ha mostrato di nuovo i “muscoli”, ma non sempre di missili si tratta. Stavolta, infatti, la tv di Stato ha trasmesso immagini di soldati che spaccano mattoni o piegano sbarre di ferro e si misurano in altre prove di forza estreme, sotto lo sguardo soddisfatto e a tratti divertito dello stesso Kim Jong-un.