Prevista una forte crescita di contratti a tempo determinato; riforme in ritardo

Potenzialmente potrebbe essere fino 1,3 milioni i nuovi posti di lavoro nel trimestre compreso fra giugno e agosto. Le previsioni sono di Unioncamere e Anpal, che si affrettano a specificare che si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di contratti a tempo determinato, stagionali o in somministrazione. Comunque sia, una importante iniezione di fiducia dopo il lungo periodo di crisi economica che ha caratterizzato la pandemia da Covid-19. La previsione, però, si scontra con i più foschi scenari derivanti dall’allentamento del blocco sui licenziamenti già a partire dal prossimo 1° luglio per i settori industriali nei quali è applicabile la normale disciplina prevista dal decreto legislativo 148/2015. In queste settimane, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno posto più volte la questione di riformare il sistema delle politiche attive e degli ammortizzatori sociali, cosa da favorire il sostegno al reddito e la rioccupabilità delle persone che perdono involontariamente il posto di lavoro. Il ministro del lavoro, Andrea Orlando, dopo una serie di incontri fra aprile e maggio, continua a confermare la tabella di marcia indicata a suo tempo con la presentazione in consiglio dei ministri di una proposta di legge entro luglio. La mancata convocazione delle parti sociali preoccupa perché proprio nell’ultima riunione erano emerse forti dissonanze di merito soprattutto nel versante datoriale.