Il leader della Lega chiede un ulteriore allentamento delle restrizioni: «Togliere altri due tabù: il coprifuoco delle 22 e le attività al chiuso»

«Serve cautela, ma salute e lavoro devono avanzare di pari passo». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, sottolineando che «gli italiani hanno portato enorme pazienza e siamo arrivati al limite». «Stiamo lavorando perché cadano anche gli altri due tabù: il coprifuoco delle 22 e le attività al chiuso», ha aggiunto, chiedendo al governo un ulteriore allentamento delle misure restrittive. Gli esperti invitano alla prudenza e il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha sottolineato che «i numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni». Fondamentale il parere del Comitato tecnico scientifico, convocato per domani alle 17. Dovrà esprimere un parere sulle nuove misure che dovrebbero comporre il nuovo decreto legge, incluso il pass per gli spostamenti tra regioni di colori differenti. Buone notizie sul fronte vaccinale: le somministrazioni hanno registrato un’accelerazione. Siamo in «una fase diversa», ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendo che «sono stati somministrati in tre giorni un milione di dosi di vaccino». «Procedendo con questo ritmo nelle vaccinazioni nell’arco di un paio di mesi, ad agosto-settembre, potremmo raggiungere l’immunità di gregge», fissata intorno al 70% della popolazione vaccinata, ha commentato ieri la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, intervenendo a “Il caffè della domenica”, in onda su Radio24. «Le Regioni stanno correndo nelle vaccinazioni sulle categorie prioritarie, i vaccini arrivano, non ancora in quantità gigantesche, e nessuna dose deve rimanere in frigorifero, come mi pare stia infatti avvenendo», ha aggiunto. Adesso sarà importante non rallentare. Molto dipende anche da quante dosi riceverà il nostro Paese dall’Unione europea e quelle non dovrebbero mancare: intervistato da Fabio Fazio, il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato che «nei prossimi tre mesi, 54 milioni di vaccini dei quattro finora approvati, cioè tre volte di più di quelli ricevuti finora» saranno consegnati all’Italia. Un numero sufficiente di dosi da consentire al nostro Paese di «vaccinare il 70% degli adulti entro luglio».