La necessità di superare il protocollo di febbraio, che è molto stringente

Appare destinata a proseguire ancora per un po’ la querelle intorno ai concorsi della pubblica amministrazione. Il punto di partenza è chiaramente quello della necessità di rafforzare la macchina pubblica. È sufficiente osservare l’enorme carenza di personale medico e infermieristico che si è registrata con l’emergere dell’emergenza Covid-19, per avere una conferma dell’importanza di intervenire rapidamente. Il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ha più volte ribadito la volontà di cambiare le carte in tavola, accelerando laddove possibile le procedure concorsuali. Da subito, osservano i sindacati, si potrebbe immaginare delle modifiche al protocollo di febbraio, il quale autorizza lo svolgimento delle prove soltanto per trenta persone al massimo e per due sessioni giornaliere. Una misura per molti versi illogica, in quanto non tiene conto dello spazio a disposizione dell’ente che promuove la selezione di personale.