In forte aumento le cessazioni per decesso; crolla la rivalutazione del montante

Alla fine della giostra, sul versante pensioni, potrebbe essere l’Inps a guadagnare dalla pandemia da Covid-19. La crisi economica e sanitaria, infatti, sta avendo ripercussioni pesantissime sui cittadini sotto diversi profili. Il crollo del prodotto interno lordo ha effetti diretti sulla rivalutazione del cosiddetto montante contributivo, per cui, anche a parità di lavoro, gli assegni saranno inevitabilmente più bassi. Ma se questo è un effetto a lungo, nel breve periodo vi è un altro numero che colpisce. Nel corso del 2020, le cancellazioni di pensioni, conseguenti al decesso del pensionato, sono cresciute del 16%, passando dalle 741mila del 2019 alle circa 863mila dello scorso anno, un numero enorme che sopravanza di 67mila unità il numero delle nuove pensioni. Un saldo, quindi, fortemente attivo per l’Istituto previdenziale che potrebbe ripresentarsi anche nel corso del 2021, visto l’alto numero di decessi da Covid-19 registrati.