La conferma su Napoli arriva da una videoconferenza con Cgil, Cisl, Uil e Ugl

Una conferma che serve a dare comunque un minimo di respiro, con la consapevolezza che il tempo non è mai stato così tiranno. Nel corso di una videoconferenza organizzata dal ministero dello sviluppo economico, i rappresentanti di Whirlpool Italia hanno confermato ai rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl l’attivazione della cassa integrazione con causale Covid-19 con l’inizio dell’anno per lo stabilimento di Napoli. Una opportunità che permetterebbe di arrivare fino a marzo, quando, salvo proroghe, verrà meno lo stop ai licenziamenti. La procedura di cassa integrazione riguarda la totalità del personale dipendente del sito campano, vale a dire circa 350 unità. Cosa succederà dopo, però, è tutto da verificare. La certezza è che Whirlpool avvierà la procedura di licenziamento collettivo; l’incertezza è su quali strumenti saranno utilizzati subito dopo. Molto dipende in questo caso da cosa riusciranno a mettere in piedi il ministero dello sviluppo economico e Invitalia. Se finalmente dovesse palesarsi un possibile e concreto acquirente, allora la gestione del post Whirlpool sarebbe molto meno indolore. Si potrebbero, infatti, aprire scenari nuovi, con un bilanciamento fra politiche passive, vale a dire cassa integrazione straordinaria, e politiche attive, con un possibile accesso al fondo nuove competenze. Altrimenti, senza acquirente, le ipotesi si riducono drasticamente.