Firmato il contratto collettivo nazionale per il food delivery, tra UGL Rider e AssoDelivery, è il primo caso in Italia e in Europa

Un compenso minimo orario pari a 10 euro l’ora, indennità aggiuntive per lavoro notturno, festività e maltempo, tutele, incentivi e premi, formazione specifica obbligatoria, coperture assicurative, sia in caso di infortuni, tramite l’Inail, che per danni a terzi, fornitura di dotazioni di sicurezza a carico delle piattaforme committenti da sostituire periodicamente, divieto di discriminazioni, pari opportunità, contrasto al caporalato e al lavoro nero, tutela della privacy, riconoscimento dei diritti sindacali. Una vera e propria rivoluzione per il mondo del lavoro italiano ed europeo, perché ad avere questi diritti, per contratto e per la prima volta, saranno dei lavoratori formalmente considerati come autonomi, ma che di fatto sono collegati ad un committente, ossia le piattaforme internet, quelle aziende, spesso multinazionali, che gestiscono ordini, consegne e compensi. Si parla dei Rider, una nuova categoria professionale nata nell’ambito delle nuove tecnologie e dell’industria del delivery, ovvero della consegna a domicilio delle merci, finora lasciata scoperta rispetto a determinate tutele proprio a causa della natura ibrida della propria prestazione lavorativa. Il nuovo CCNL – il primo basato sulle indicazioni del “Decreto Rider” – è stato appena firmato da AssoDelivery, organizzazione maggiormente rappresentativa nel settore, che riunisce le principali piattaforme per la consegna a domicilio di pietanze e alimenti – come Just Eat, Glovo, Deliveroo, Social Food e Uber Eats – e UGL Rider, la branca del sindacato Ugl che rappresenta gli stessi Rider. Si è aperta così una breccia, che con tutta probabilità non rimarrà un caso isolato, ma farà scuola sia nel resto del delivery italiano, sia nell’interno mondo del commercio e della consegna tramite piattaforma che opera in Europa, rappresentando un punto d’avvio per la nascita di nuove relazioni industriali nel mondo dei Rider. «Un cambiamento epocale, perché per la prima volta un’organizzazione datoriale riconosce i diritti sindacali ai lavoratori autonomi», questo il commento di Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, che aggiunge: «Da oggi guardiamo a molte altre categorie che non sono ancora raggiunte dalla contrattazione». Matteo Sarzana, presidente di AssoDelivery, ha parlato di un “momento storico”. Almeno 30mila i lavoratori interessati dal nuovo CCNL.