L’Oms avverte: «A novembre le cose potrebbero peggiorare»

Gli ultimi dati non sono buoni, così come non lo sono le previsioni dell’Oms. A livello mondiale, nelle ultime 24 ore, l’Oms ha registrato circa 308mila contagi – i decessi sono stati oltre 5.500, per un totale di 917.417 vittime –, l’incremento giornaliero più consistente registrato da inizio pandemia. E sono proprio i recenti aumenti a preoccupano le autorità sanitarie internazionali, che avvertono: «In ottobre e novembre vedremo una maggiore mortalità» del virus, ha detto il direttore dell’Europa per l’Oms, Hans Kluge, parlando all’Afp. Nel mondo, i contagi hanno sfondato quota 29 milioni, stando al monitoraggio quotidiano della Johns Hopkins University. Secondo i dati, dunque, la curva epidemica sta crescendo in modo vertiginoso, sebbene la crescita osservata non è omogenea: alcuni Paesi sono più colpiti di altri. In Israele, ad esempio, il governo ha deciso di imporre un nuovo lockdown a partire da venerdì prossimo per almeno tre settimane, a causa dell’aumento dei contagi soprattutto tra le comunità arabe e degli ebrei ultra-ortodossi, ma anche tra i più giovani: Israele è stato tra i primi Paesi al mondo a riaprire le scuole. Una misura analoga è stata imposta dalle autorità indonesiane a Giacarta, la capitale del Paese: i circa 10 milioni di abitanti dovranno rispettare alcune misure restrittive – chiusura delle scuole, limitazione di attività economiche non essenziali, divieto di allontanarsi per più di 500 metri dal proprio domicilio… – per almeno due settimane.