Stati Generali, tra la fretta di Conte e la maggioranza indecisa su tutto. L’unico obiettivo su cui sono d’accordo è la sopravvivenza

Partiamo dal fatto che ancora 1 milione di lavoratori non ha ricevuto la cassa integrazione, che l’ex Ilva va verso una quasi certa nazionalizzazione, come Alitalia, che l’Istat oggi ha disegnato un quadro allarmante per il 2020 con la marcata contrazione del Pil al -8,3% e un calo dell’occupazione al -9,3%: se gli Stati Generali che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non prendessero in considerazione tutto questo (e in ogni caso sarebbero già in ritardo, come al solito), sarebbero allora solo una presa in giro, una kermesse, un mega e costoso salva-esecutivo per restare a galla. Tutte le premesse ci sono per arrivare a pensarlo. Tanto per cominciare la maggioranza non è d’accordo sui tempi, figuriamoci sui contenuti. Conte pensa di poter celebrare in tre giorni e già in settimana un confronto dal quale dovrebbe emergere un piano straordinario per rilanciare l’economia, chiesto in primis da sindacati e imprese, ma nella sua stessa maggioranza c’è chi (M5s) invece pensa di doverlo fare in due tempi, «non c’è fretta». C’è addirittura chi nel Pd neanche li vuole, chi sempre nella maggioranza chiede che «non siano una falsa partenza». Chi li vuole è certamente il premier, intorno al quale aleggia una strana aria di sostituzione, ma lui finge di non preoccuparsi e si dà da fare. Le cronache parlano di un week end, quello appena passato, di intenso lavoro per lui. Il premier sta lavorando sulla celebrazione degli Stati Generali e per la elaborazione di un piano incardinato intorno a tre punti chiave, più volte sottolineati dal capo del governo: il dossier semplificazione (al centro anche del prossimo dl), il rilancio delle infrastrutture a cominciare dall’estensione dell’Alta Velocità, incentivi per gli investimenti. Un lavoro che si avvale della prima versione del rapporto sulla fase 3 consegnata a Palazzo Chigi dalla task force guidata da Vittorio Colao. Conte avrebbe tutta l’intenzione di accelerare definendo già all’inizio di questa settimana un traccia su cui costruire gli Stati Generali previsti, probabilmente, a partire da giovedì a Villa Pamphilj, attraverso il confronto con i capi delegazione della maggioranza e i ministri competenti sui dossier economici della fase 3. Ma a seguire le dichiarazioni dei vari esponenti della maggioranza ci si può perdere davvero. Qualora settori chiave come quello della siderurgia, dell’auto e del trasporto aereo non riuscissero ad avere a loro volta un serio piano per uscire dal pantano in cui sono finiti a causa del lock down, ma già erano in crisi da prima, a Villa Pamphilj Conte farebbe prima ad aprire una mega-lussuosa casa vacanze.