Il dl Rilancio scontenta le imprese, sparate inutilmente tante risorse. Il provvedimento continua a raccogliere critiche dalle imprese

Più passano i giorni e più il decreto Rilancio raccoglie critiche sul suo incerto e ritardatario cammino. Sarà anche un bazooka di risorse, come sostiene il Governo, che, tuttavia, oltre a essere insufficienti e non distribuite, rischiano di essere sparate nel vuoto. «Abbiamo accolto con sorpresa, delusione e, soprattutto, grande preoccupazione, la scelta del Governo, nel recente Decreto Rilancio, di limitarsi al rifinanziamento del fondo per l’acquisto di autoveicoli a basse emissioni. Si tratta di un intervento poco significativo per un’effettiva ripartenza del settore automotive nel nostro Paese», hanno scritto oggi in una nota congiunta i costruttori di auto Anfia, Unrae e l’associazione dei concessionari Federauto. Mentre Confcommercio Mobilità sottolinea la perdita «nel periodo marzo-maggio, di quasi 300.000 vendite di vetture nuove ed almeno altrettante usate». Persino il presidente di Anip-Confindustria, associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati, Lorenzo Mattioli, ha dovuto lamentare che il credito d’imposta portato al 60% (per un massimo di 60mila euro per ciascun beneficiario) nel limite di spesa complessivo innalzato a 200 milioni risulta «insufficiente per i 2 miliardi di metri quadri di superfici da sanificare». Anche l’Ordine degli Psicologi, attraverso il suo presidente, David Lazzari, ha definito il provvedimento «molto negativo», «il Governo si è dimenticato la salute psicologica degli italiani». Scontente anche le principali associazioni di categoria del settore musicale, Anem, Afi, Fem, Fimi e Pmi che si considerano dimenticate. Se l’incentivo per l’acquisto di bici e monopattini è stato scientemente mirato, per Confesercenti «nonostante le tante misure, anche a pioggia, il settore turistico ed il commercio ambulante rimangono all’asciutto». I Commercialisti, e non soltanto loro, hanno bollato come «incomprensibile» il rifiuto del Governo di rinviare le scadenze fiscali di giugno. La verità in sintesi l’ha detta il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin: «Il Governo sta tamponando l’emergenza mentre serve una visione, servono azioni di rilancio del Paese a fronte dei una emergenza mai vista, di una crisi economica nemmeno paragonabile a quella del 2008». Infine, ciliegina sulla torta, «io avrei fatto interventi ancora più significativi sul terreno del sostegno alle attività», firmato Teresa Bellanova, ministro per le politiche Agricole.