Con più del 90% dei sì, dei 1.474 aventi diritto, hanno votato in 1123 e hanno dato il loro via libera all’accordo sottoscritto al Mise tra sindacati e Arcelor Mittal. Dopo Novi Ligure e Marghera, si è aggiunta l’approvazione da parte dello stabilimento di Cornigliano (Genova) con 1012 (90,1%) voti favorevoli, 99 (8,8%) no e 12 schede nulle. Dati che provengono da fonti sindacali che hanno riferito anche i risultati di Novi Ligure, anche qui un plebiscito, dove la percentuale dei sì ha raggiunto quasi il 90%, meno eclatante il risultato dello stabilimento di Marghera (Venezia) ma comunque positivo perché ha espresso un via libera all’accordo con Arcelor Mittal dal 63% dei votanti. C’è molta attesa ma anche ottimismo per il risultato di Taranto, dove gli aventi diritto al voto sono circa 10.500, atteso per la tarda serata di oggi. Fino a ieri aveva votato il 90% dei lavoratori, mancava solo il 10%, quelli delle officine manutenzione elettrica e del laminatoio a freddo. Resta ancora qualche passaggio per completare la trattativa concluso il 6 settembre al Mise. L’accordo, va ricordato, mette in sicurezza 10700 posti di lavoro, di cui 8200 a Taranto, sui 13500 circa complessivi. Ratificato l’accordo, per un mese e mezzo Mittal coabiterà e collaborerà in azienda con Ilva. Mittal effettuerà le assunzioni subito. Quest’ultimo passaggio dei lavoratori, da Ilva in amministrazione straordinaria alla multinazionale, sarà affrontato nei prossimi giorni con una trattativa sindacale, attraverso l’utilizzo di parametri precisi, quali anzianità aziendale, ruolo ricoperto, carichi familiari etc. Gli esclusi dalla nuova società resteranno con Ilva in amministrazione straordinaria in cassa integrazione straordinaria.