di Annarita D’Agostino

Peugeot compra Opel per 1,3 miliardi di euro e punta ad inaugurare una “nuova era” nel mercato europeo dell’auto. Dopo mesi di trattative, è arrivato l’annuncio ufficiale dell’operazione, con la quale il gruppo francese PSA (Peugeot-Citroen-Ds) acquisirà da General Motors sia Opel che la filiale britannica Vauxhall e, insieme a BNP Paribas, la filiale finanziaria Gm Europe per 900 milioni.
Come ha spiegato il ceo di Psa, Carlos Tavares, l’obiettivo dei francesi è rafforzare la posizione di “secondi sul mercato europeo” scavalcando Renault e arrivando alle calcagna di Volkswagen, che tiene duro nonostante lo scandalo delle emissioni truccate. Nessun timore per il deficit della divisione europea di GM, che lo scorso anno ha accumulato perdite pari a 257 milioni di dollari: Psa punta ad un ritorno agli utili di Opel/Vauxhall nei prossimi tre anni, con un “margine operativo del 2% entro il 2020 e del 6% entro il 2026” grazie ad un consistente aumento dei volumi produttivi annuali.
Tavares è ottimista anche sul mantenimento dei livelli occupazionali: Psa “sostiene” i dipendenti di Opel/Vauxhall in Germania, Gran Bretagna – anche nel caso di una “hard Brexit” – e Spagna, paese nel quale la presenza futura del nuovo gruppo appare più incerta. Psa è pronta a fare tutto il possibile “affinché si possa costruire un avvenire migliore” perché nella filiale europea di GM ci sono “grandi talenti, persone molto istruite, formate, crediamo nelle loro capacità di essere al buon livello della sfida”. E sull’operatività degli stabilimenti – 28 in 9 paesi – promette: con i “nostri benchmark”, “non se ne dovrà chiudere” neanche uno in Europa. D’Altro canto, i risultati premiano la strategia del gruppo francese che, nel 2016, ha venduto nel vecchio continente 14,6 milioni di autoveicoli rispetto ai 13,7 dell’anno precedente, a fronte di una produzione di circa 18,5 milioni di vetture, conquistando il prestigioso riconoscimento “Car of The Year 2017” per il modello Peugeout 3008.
Secondo gli analisti di settore, il buon affare di GM è però una scommessa rischiosa per Psa, soprattutto sul versante dell’integrazione fra i vari marchi, anche se l’acquisizione rafforza un’alleanza industriale che i due gruppi avevano già stretto cinque anni fa, e dalle quale sono attesi nuovi modelli. Tavares ha dichiarato che saranno realizzati risparmi per 1,7 miliardi di euro, combinando costi di sviluppo e centralizzando investimenti e acquisti. Ma le misure di efficientamento costeranno a Peugeot 1,6 miliardi di euro, dimezzando il margine del 6% che il gruppo ha realizzato lo scorso anno.
Con una quota di mercato del 17%, le nozze fra Peugeot e Opel aprono nuovi scenari per tutti i competitor del comparto automotive. Per gli analisti, i francesi non saranno gli unici ad attirare i riflettori del Salone dell’Auto di Ginevra, che sarà aperto al pubblico il prossimo 9 marzo. Si attendono infatti le contromosse degli avversari, a partire dall’ipotesi di una fusione fra GM e Fca, da sempre sostenuta da Sergio Marchionne ma osteggiata dalla numero uno del gruppo statunitense, Mary Barra. Adesso però le carte in tavola sono cambiate: eliminando le perdite di Opel, la multinazionale di Detroit potrebbe cambiare idea, e strategia, per assicurarsi una presenza diversa in Europa.