Le difficoltà con le quali convivono da sempre gli operatori socio-assistenziali sono numerose e, il rischio maggiore è quello di paralizzare dei servizi fondamentali per la collettività. Oggi La Metasociale focalizza l’attenzione sui servizi gestiti dall’Ambito Territoriale di Caserta insieme ad Alessandra Cirelli, responsabile provinciale dell’Ugl Sanità.
I servizi socio – assistenziali sono, nello specifico, l’assistenza domiciliare anziani, l’assistenza domiciliare disabili, l’assistenza scolastica, il centro polifunzionale disabili, il trasporto ed il tutoraggio educativo, tutti attualmente affidati per la gestione a cooperative sociali e tutti con gravissimi ritardi nell’erogazione delle retribuzioni. C’è, però, da precisare che, dopo anni di confronti, proteste ed attese, un piccolo risultato a Caserta è stato ottenuto. A parlarne è proprio la Cirelli.
Iniziamo dalla vertenza dei ‘fantasmini’ di Caserta. Ci racconti di questa lunga e contorta vicenda.
“La battaglia degli operatori dell’assistenza domiciliare dell’Ambito Territoriale di Caserta è iniziata quattro anni fa. Pensate, all’epoca dei fatti, avevano circa 24 mensilità arretrate e, il loro destino, sembrava ormai segnato. Ma non si sono arresi, non ci siamo arresi. Insieme abbiamo protestato per le strade della città coperti da lenzuoli bianchi, (da qui nasce l’appellativo di ‘fantasmini’). Da allora abbiamo combattuto contro gli ingenti tagli dei finanziamenti, contro i dissesti dei comuni, il ritardo nei trasferimenti dei fondi, la precarietà dei contratti e il mancato riconoscimento dell’essenzialità dei servizi offerti dagli operatori sanitari”.
Poi…
“Dopo due sentenze del Tribunale del Lavoro, relative alle annualità 2011 e 2012, e numerose vertenze presso la DTL di Caserta, ed anche grazie all’arrivo di un commissario prefettizio, abbiamo incassato una piccola vittoria in merito al recupero stipendiale. La definisco ‘piccola vittoria’ perché mancano da recuperare ancora sei mensilità arretrate. Abbiamo ottenuto anche la stabilizzazione del personale, da co.co.pro a lavoro dipendente a tempo indeterminato. Ora stiamo lavorando per azzerare gli arretrati e per dare finalmente respiro ai tanti lavoratori coinvolti in questa vicenda. C’è da evidenziare, purtroppo che la Cenerentola della situazione resta ancora il tutoraggio educativo, ancora senza copertura finanziaria”.

Il servizio di tutoraggio educativo non è, quindi, da sottovalutare. Suo obiettivo è quello di migliorare le potenzialità di ragazzi e adolescenti in difficoltà relazionali che spesso vivono in realtà familiari e sociali multiproblematiche. Ciò avviene attraverso la realizzazione di attività di sostegno alla genitorialità e di percorsi di reinserimento dei ragazzi nel loro tessuto sociale.

Quali sono gli ostacoli maggiori che mettono in ginocchio le cooperative sociali? Cosa si può fare per risollevarle dalla crisi?
“Gli ostacoli maggiori sono legati all’aspetto burocratico e finanziario: i ritardi nei trasferimenti dei fondi agli ambiti da parte della Regione Campania e dei comuni appesantiscono il ‘cammino’ delle cooperative e, allo stesso tempo, mettono a repentaglio il prosieguo stesso dei servizi. A ciò si aggiunge la difficoltà delle cooperative ad accedere al credito bancario, soprattutto in presenza di comuni in dissesto finanziario. Su questa vicenda intervenne anche Giorgio Napolitano, già Presidente della Repubblica, che non ha potuto però colmare un vuoto normativo ancora esistente”.

Una speranza per i tanti lavoratori impiegati nel settore c’è?

“Voglio chiudere con una nota positiva: finalmente a Caserta gli operatori sociali, i disabili e familiari e le cooperative sociali si sono uniti per combattere insieme per i propri diritti e, finalmente abbiamo un’interlocuzione corretta e solidale con i sindaci dell’Ambito. Sono ancora tante le criticità ma possiamo superarle insieme. Sono convinta che per i servizi sociali un altro mondo è possibile”.