Fondi professionali, cosa è emerso di concreto dall’incontro al ministero del Lavoro?
Il 3 febbraio si è tenuto, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un incontro, richiesto dalla UGL e dalle Organizzazioni Datoriali FederTerziario, Confservizi, CIDA – Confederazione Italiana Dirigenti e CIFA, in rappresentanza dei Fondi Interprofessionali FondItalia, Fondo Lavoro, FonArCom e Fondirigenti.
La richiesta di incontro è stata motivata dalla necessità di poter ricevere tutti i chiarimenti necessari per un corretto prosieguo delle attività, nel rispetto della normativa istitutiva dei Fondi e quindi nella piena condivisione paritetica degli interventi, e tanto nel primario interesse delle imprese aderenti ai Fondi e, soprattutto, dei lavoratori quali diretti beneficiari della formazione dai medesimi finanziata”, alla luce della recente comunicazione dell’Anac.
Il Ministero, nel precisare le rispettive competenze, anche in relazione a quanto disposto dal D.Lgs. 150/2015 , di Ministero ed ANPAL in materia di Fondi Interprofessionali, ha altresì evidenziato le autonome e specifiche competenze di Anac nell’esercizio della funzioni di vigilanza e controllo in materia di appalti pubblici”.
In conclusione, il Ministero, riconoscendo il primario contributo fornito dai Fondi Interprofessionali alle politiche attive, si è impegnato a fornire indicazioni atte a fornire i necessari chiarimenti in ordine alle richieste formulate, tramite l’emanazione, in tempi rapidi, di una circolare ministeriale frutto di una collaborazione inter istituzionale.
La posizione dell’Anac in questo contesto? A quanto sembra l’Autorità Nazionale anticorruzione interviene come autorità indipendente che si occupa di appalti pubblici?
“L’Anac, con il D.l. 90/2014 ha ereditato le funzioni svolte dalla soppressa Autorità di vigilanza dei contratti pubblici. Ed è in questa veste che l’Anac, con la comunicazione del 25.01.2016, ha reso noto ai Fondi Interprofessionali che, con deliberazione del 7e8.01.2016, in ordine alla natura giuridica dei Fondi, qualificandoli quali organismi di diritto pubblico e, per effetto della qualificazione giuridica ad essi attribuita, ha disposto, ‘come diretta ed immediata conseguenza, da un lato, l’obbligo per’ gli stessi “di applicare la normativa comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici, recepita e dettata, ad oggi, dal Codice dei contratti pubblici; dall’altro, i poteri di vigilanza dell’Anac sugli affidamenti di appalti pubblici da essi disposti.”
In sostanza l’Anac equiparando i Fondi Interprofessionali ad Enti di Diritto Pubblico, comunica che questi sono obbligati al rispetto della normativa in materia di Appalti Pubblici e quindi assoggettati all’attività di controllo e vigilanza da parte della stessa.
Il sindacato cosa chiede per la tutela della formazione, elemento importante nel contesto lavorativo di ogni azienda?
“L’Ugl, nel sottolineare che non si è mai sottratto al dovere di garantire trasparenza nella gestione delle risorse, ha evidenziando che i regolamenti adottati dai propri Fondi sono sostanzialmente ispirati al Codice degli appalti pubblici per ciò che attiene l’acquisto di beni e servizi ed alla circolare ministeriale 36 ed ai regolamenti del Fondo Sociale Europeo per quanto attiene il finanziamento della formazione continua, regolamenti peraltro sottoposti al vaglio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’Ugl chiede chiare, coerenti e cogenti linee di comportamento, idonee ad orientare, in maniera omogenea ed unitaria, l’attività di tutti i Fondi Interprofessionali. Chiede altresì che tali linee debbono consentire ai Fondi di conseguire, con efficienza ed efficacia, il loro scopo istituzionale che è quello di assicurare ai lavoratori ed alle imprese iscritte una tempestiva ed efficace formazione di qualità”.