Una donna per la cultura ma anche per l’educazione e l’istruzione dei cittadini, una figura intellettuale che ha trasmesso i valori della famiglia Olivetti alle nuove generazioni. Laura Olivetti, figlia di Adriano, si è spenta all’età di 64 anni per una grave malattia.
Dal 1997 era Presidente dell’omonima Fondazione che ha come missione quella di promuovere, sviluppare e coordinare le iniziative e le attività culturali, “dirette a realizzare il benessere, l’istruzione e l’educazione dei cittadini” e soprattutto “in armonia con i principi della Costituzione, di forme comunitarie, rispondenti alla configurazione urbanistica, produttiva, sociale, ambientale e culturale della collettività, secondo le idee di Adriano Olivetti”.
Nell’agosto 2015 le è stato riconosciuto il prestigioso Premio Unesco Ombre della Sera, riconosciuto a livello internazionale “per la sua capacità di promuovere progetti culturali dalle evidenti ricadute sulla società e sulla cittadinanza” e per “il suo impegno nella diffusione di un pensiero politico, economico e sociale che è in grado di farsi ‘cultura’ nel senso più alto del termine”.
Nata a Torino, si è laureata con lode in Lettere e Filosofia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, iniziando poi a collaborare con la Cattedra di Igiene mentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia. E’ proprio nell’ambito di questa collaborazione che ha poi preso parte alla ricerca, commissionata dal Ministero del Lavoro, “Valutazione del disagio psicosociale degli immigrati in Italia”, seguendo personalmente il settore del disagio sociale.
A livello internazionale è stata membro della AWR, Association for the study of the World problem of Refugees e   dell’European Union Committee che nell’ambito dell’European Foundation Centre – di cui la Fondazione è membro dal 1998 – si è occupata dei rapporti tra Fondazioni e Comunità Europea. Dal 2004 al 2008 ha rappresentato le Fondazione europee, aderenti alla European Foundation Centre, nell’International Committee del Council on Foundations di Washington ed era inoltre membro del Hague Club, organismo che riunisce i responsabili delle principali Fondazioni europee.
Laura OlivettiLa sua carriera però è legata principalmente alla Fondazione Adriano Olivetti, dove si occupata della costituzione dell’Archivio Storico e della traduzione di alcuni saggi di F.G. Friedmann concernenti l’assimilazione degli ebrei ai tedeschi prima della seconda guerra mondiale ed il loro reinserimento nella Germania post-bellica.
I funerali si terranno martedì mattina, nel Duomo di Ivrea. La salma vi arriverà dalla sala del Consiglio comunale della cittadina eporediese dove, a partire dalle 8, sarà allestita la camera ardente.
“Con passione determinazione e generosità – ha dichiarato il sindaco di Torino, Piero Fassino – ha coltivato la memoria di Adriano Olivetti trasmettendone conoscenza e valori alle nuove generazioni. Ancora in questi ultimi mesi, nonostante la malattia non aveva smesso di seguire con tenacia il progetto di riconoscimento Unesco per il patrimonio culturale e industriale rappresentato da Olivetti”.
“Attraverso l’attività della Fondazione intitolata al padre, Laura Olivetti – ha aggiunto Chiamparino – ha inoltre contribuito a mantenere vivo il legame fra la città di Ivrea e il suo più illustre concittadino, ricordando in ogni sede, anche quella dell’Unesco, la profonda attualità del pensiero di Adriano Olivetti”.