di Caterina Mangia

Quis custodiet ipsos custodes, “chi sorveglierà i sorveglianti stessi”?
Il detto di Giovenale, antico di duemila anni, rispecchia in breve l’ingarbugliata situazione e i rimpalli di responsabilità che hanno caratterizzato il crac di Banca Etruria, CariFe, CariChieti e Banca Marche. Ci si continua a chiedere come è stato possibile che tutto ciò che è successo sia avvenuto.
Secondo un retroscena di Repubblica, sarebbero finiti sotto la lente dell’esecutivo Bankitalia, Consob e Isvap e “l’intero sistema di sorveglianza sugli istituti di credito e i loro prodotti, male o poco integrato”.
Renzi, si legge sul quotidiano, avrebbe “gradito poco” i continui scaricabarile sul tema, “al punto di mettere ordine alle regole”, anche se non subito. Banca
“Intervenire sulla vigilanza è una mossa sensata da parte del governo, essendo oggi ‘spacchettata’ tra diversi organismi e tra diverse banche”, ha commentato il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, in merito a una riforma della vigilanza, aggiungendo che “tutto ciò però va fatto con l’intento di valorizzare gli organismi di controllo”. Per il sindacalista “è dai controlli che bisogna ripartire, perché è assurdo che nessuno abbia ascoltato la Consob quando già nel dicembre 2014 chiedeva di bloccare la vendita delle obbligazioni bancarie alla clientela retail e che, come dichiarato due giorni fa proprio da Vegas in un’intervista, nessuno nel governo abbia pensato di consultare la stessa Consob sul destino delle quattro banche”.
Secondo Capone si deve inoltre tenere conto “di quello che in queste ore sta accadendo in Europa e in particolare a Bruxelles dove la Commissione sta varando un nuovo regolamento in tema di cartolarizzazioni che sembra fatto apposta per ingannare i risparmiatori”. (Vedi articolo su cartolarizzazioni)
A parere del leader dell’Ugl il governo “deve cambiare atteggiamento con l’Europa, facendosi promotore, quindi non solo in casa, di un sistema costruito per tutelare i più deboli e non per sfruttarli”.
Nel corso del Question time alla Camera, oggi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è comunque intervenuto in difesa di via Nazionale: “nella vicenda delle quattro banche salvate le autorità di vigilanza “hanno svolto i loro compiti con efficacia”, ha spiegato, aggiungendo che “gli interventi di rafforzamento strutturale del settore bancario adottati dal Governo si accompagnano a una rinnovata attenzione all’applicazione rigorosa degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza, applicabili ai servizi di investimento e alle offerte al pubblico di sottoscrizione e di vendita”.