di Caterina Mangia

A quasi un anno di distanza dalla firma dell’accordo che ha ufficializzato il passaggio da Fiat a Industria Italiana Autobus (IIA), il ministero dello Sviluppo Economico convoca le parti per il prossimo 30 novembre, per fare il punto della situazione sul futuro della ex-Irisbus di Flumeri, in provincia di Avellino. Una convocazione chiesta innumerevoli volte dall’Ugl Metalmeccanici che, con il segretario generale Antonio Spera, ha stigmatizzato i ritardi nella gestione del nuovo piano industriale che dovrebbe rilanciare il sito della Valle Ufita, insieme a quello di BredaMenarinibus di Bologna, come polo unico d’eccellenza nella produzione e il revamping di autobus e che, invece, stenta a decollare.

ex-Irisbus di Flumeri, bandiere ai cancelli

ex-Irisbus di Flumeri, bandiere ai cancelli

Lo stallo prolungato nell’attuazione del piano suscita le preoccupazioni di lavoratori e sindacato: “a distanza di quasi un anno dalla firma dell’accordo sulla riqualificazione del sito – spiega Spera – non sono stati fatti passi avanti nell’attuazione del piano da 39 milioni di euro, quando invece, secondo il calendario stabilito, entro dicembre 2015 dovrebbero entrare in azienda 146 lavoratori e altri 217 a dicembre 2016, per arrivare a riassorbire l’intero organico di 300 lavoratori entro il 2017”.
“Nell’ultimo incontro al Mise – prosegue -, che si è tenuto lo scorso 18 giugno, governo e azienda si erano impegnati a riconvocare un nuovo tavolo di aggiornamento entro il mese di settembre anche alla presenza di Invitalia, per avere conferma dell’approvazione del contratto di sviluppo, ma non è arrivata nessuna convocazione. Ora – sottolinea il sindacalista – ci aspettiamo che al tavolo partecipino tutte le parti interessate, a partire da Industria Italiana Autobus (IIA), da cui vogliamo risposte chiare e definitive sulla partenza del piano industriale, Invitalia, dalla quale siamo in attesa di conoscere cosa ne è stato del contratto di sviluppo, e Regione Campania, che deve fare la sua parte per garantire l’esito positivo della reindustrializzazione del sito”.
In particolare, l’Ugl Metalmeccanici si attende chiarimenti sulle indiscrezioni di stampa circolate in questi mesi e sui cambiamenti nella composizione della cordata italo-cinese proprietaria di IIA, la newco che ha rilevato il sito insieme a quello bolognese di BredaMenarinibus per dar vita ad un polo unico degli autobus in Italia: in origine partecipata all’80 per cento da King Long Italia e al 20 per cento da Finmeccanica, la cordata avrebbe visto di recente l’ingresso di un nuovo imprenditore, Stefano Rampini, che guida un’azienda umbra attiva nella progettazione di autobus speciali.

Antonio Spera, segretario generale Ugl Metalmeccanici, intervistato dal Tg3

Antonio Spera, segretario generale Ugl Metalmeccanici, intervistato dal Tg3

Come spiega Spera “un’altra questione delicata ed urgente riguarda infine la garanzia di un nuovo anno di cassa integrazione per ristrutturazione, e pertanto chiediamo che all’incontro sia presente anche il ministero del Lavoro. Ormai i tempi sono strettissimi: la cassa integrazione per ristrutturazione è agli sgoccioli e il progetto per il sito è stato modificato innumerevoli volte, così come la composizione della cordata IIA. A questo punto – conclude – vogliamo la certezza che si parta senza ulteriori cambiamenti e che ai lavoratori venga garantito il prolungamento degli ammortizzatori sociali come sostegno in attesa di rimediare ai ritardi accumulati”.
“Purtroppo, la crisi della ex-Irisbus di Flumeri si inserisce in un contesto economico locale ‘a pezzi’: l’Irpinia sta perdendo, uno dopo l’altro, i suoi siti produttivi più importanti – conclude -, da ultimo Mondial Group, azienda metalmeccanica che ha avviato ben 100 procedure di mobilità. Non accettiamo una tale indifferenza da parte delle istituzioni, a partire dal governo: non ci arrenderemo fino a quando non avremo ottenuto delle risposte e dato solide garanzie ai lavoratori”.
Dunque, l’Ugl Metalmeccanici si attende un incontro al ministero dello Sviluppo economico che sia risolutivo e che consenta di fare finalmente chiarezza sul futuro del sito ex-Irisbus di Flumeri, permettendo di recuperare il tempo perso e far partire subito il progetto di rilancio del polo unico degli autobus in Italia, rispettando i contenuti dell’accordo siglato quasi un anno fa.