“Dal governo risposta inadeguata”

Prosegue la mobilitazione di Ugl, Cgil, Cisl e Uil per chiedere al governo di varare subito la settima salvaguardia per gli esodati e puntare su opzione donna per consentire a chi resta senza lavoro di poter accedere prima alla pensione. Oggi il presidio si è spostato dal ministero dell’Economia e delle Finanze davanti alla Camera dei Deputati in concomitanza con le audizioni dei ministri dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e del Lavoro, Giuliano Poletti, presso le Commissioni riunite Bilancio e Lavoro di Camera e Senato.
Il ministro Padoan ha dichiarato che “ogni cambiamento” del sistema pensionistico “va attentamente valutato”, a partire dall’impatto sui conti. Sugli esodati, “non è ancora possibile effettuare un consuntivo” di tutte le sei salvaguardie già adottate, perché “alcune sono ancora aperte”. “Il governo – sostiene ancora Padoan – si impegna a ricercare eventuali soluzioni idonee sul piano delle regole di contabilità pubblica, finalizzate al recupero delle economie accertate per gli esercizi pregressi e al relativo utilizzo per gli anni successivi, previa compensazione sui saldi di finanza pubblica nel rispetto degli obiettivi programmati”. Per quanto riguarda i numeri, secondo il ministero dell’Economia al 10 settembre si arriva a quota 121.500 tra certificazioni accolte dall’Inps e giacenze e sono circa 83.400 le pensioni liquidate, che rappresentano quindi “un numero parziale – specifica Padoan -, in continua crescita”.
In ogni caso l’orientamento del governo è di rimandare tutto alla legge di Stabilità, come afferma anche Poletti: “si conferma la volontà di intervenire sulla materia delle salvaguardie” degli esodati “all’interno della legge di Stabilità per una definitiva risoluzione delle problematiche sociali più rilevanti ancora aperte”. Inoltre, per il ministro del Lavoro il turnover per consentire l’entrata dei giovani e le persone avanti con l’età “che perdono il lavoro e che non raggiungono i requisiti” per andare in pensione sono tra “gli elementi di priorità” a cui guardare. Per quanto riguarda le risorse, in particolare i 500 milioni risparmiati sul 2013-2014, “le risorse sono lì – assicura Poletti – non sono state destinate ad altro”. Il problema è definire la modalità per renderle utilizzabili perché “la Conferenza dei servizi non può certificare risparmi su salvaguardie ancora aperte”. Quindi serve “un intervento normativo che fornisca la necessaria strumentazione”.
Su opzione donna, il ministro Padoan specifica che prolungare tali benefici oltre la scadenza del 31 dicembre prossimo necessita di una modifica della normativa vigente “dalla quale conseguirebbero maggiori oneri per i quali servirebbero contestuali mezzi di copertura”. Poletti aggiunge che l’opzione donna è “un tema sul tavolo. La discussione su questo punto c’è”.
Dichiarazioni non esaustive e insufficienti per i sindacati: “per gli esodati serve un provvedimento urgente che non sia annacquato nella legge di Stabilità – ha dichiarato il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo – è una questione di rispetto per le persone, serve un risarcimento morale”. “L’unica buona notizia di oggi è che i fondi ci sono per fortuna, lo hanno dichiarato Padoan e Poletti”. Quanto all’opzione donna “è un atto dovuto. Il governo dimostri con gli atti sensibilità verso le tematiche di genere”, ha aggiunto Petillo.
Il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, on. Renata Polverini (FI), ha evidenziato come “il governo ancora una volta non è stato in grado di dare risposte esaustive e soluzioni chiare che possano finalmente mettere un punto alla drammatica situazione degli esodati, persone che da troppo tempo vivono situazioni di serio disagio sociale”.
“Il tema dell’opzione donna – aggiunge Polverini – deve assolutamente essere mantenuto sul tavolo e non è più possibile affermare che le risorse ci sono, ma bisogna trovare, senza perdere ulteriore tempo, modalità adeguate e congrue per assegnarle. In Commissione Lavoro siamo sempre stati disponibili a contribuire, ma la settima salvaguardia va fatta subito. Diversamente significherebbe con tutta probabilità che il governo, ancora una volta, voglia tentare di procrastinare un problema non più rinviabile”.
Dopo il presidio, i segretari confederali di Ugl, Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i membri della Commissione Lavoro della Camera: “sul tema esodati e opzione donna – ha dichiarato Petillo al termine dell’incontro – dal governo non è arrivata una risposta adeguata. Abbiamo pertanto chiesto alla Commissione Lavoro della Camera di continuare con la proposta di legge attualmente in discussione, con l’auspicio che venga approvata in tempi rapidi, sicuramente prima della legge di Stabilità”.
“I ministri Padoan e Poletti – ha aggiunto – hanno confermato quello che sosteniamo da tempo: i soldi ci sono. Tuttavia non si può pensare di riprogrammare tutto nel maxi contenitore della legge di Stabilità”.
“Dobbiamo avere rispetto per persone – ha concluso – che sono state letteralmente ‘frodate’ dalla legge Fornero, e porre dunque rimedio a questo dramma subito”.
La mobilitazione, dunque, non si fermerà fino a quando il governo non avrà dato risposte certe sulla settima salvaguardia per gli esodati e su opzione donna.