..“Con nuova dirigenza, molti gli interrogativi che si aprono su futuro lavoratori”

-“È ormai indispensabile un incontro con il Presidente Rai, Monica Maggioni, e con il Direttore Generale, Antonio Campo Dall’Orto, per fare chiarezza sulle nuove strategie aziendali nel breve, medio e lungo periodo”. Questa la richiesta inviata il 4 settembre ai nuovi vertici della tv di Stato da parte di Fabrizio Tosini, responsabile dell’Ugl Telecomunicazioni, grazie alla quale si avrà chiarezza in merito agli interrogativi aperti sul futuro di decine di migliaia di lavoratori.
Tosini ha spiegato che la richiesta è nata “alla luce delle ultime vicende che hanno coinvolto la nostra azienda e delle dichiarazioni dei nuovi vertici sul futuro assetto organizzativo”.
Il 2 settembre infatti ha avuto ufficialmente inizio, con il via libera unanime del cda Rai, l’era Maggioni-Campo Dall’Orto. Nella prima riunione i consiglieri hanno approvato compatti – su indicazione del consigliere delegato del Tesoro Marco Fortis – le superdeleghe per la Presidente che, su proposta del Direttore Generale, potrà firmare contratti fino a 10 milioni di euro nonché le nomine dei dirigenti di primo e secondo livello delle direzioni non editoriali senza passare per il Consiglio, a cui restano le competenze sulle nomine editoriali. In realtà le deleghe rafforzate alla presidenza sono in continuità con la gestione Tarantola-Gubitosi e in linea con le
indicazioni del Governo nella sua riforma. Il CdA ha comunque ottenuto l’impegno di Presidente e Dg ad essere costantemente informato.
Passando alle nuove strategie di rilancio della Tv pubblica, Campo Dall’Orto è stata annunciata l’intenzione di riaprire il dialogo con Sky dopo la rottura del 2009. Un’ipotesi alla quale la tv di Murdoch sembrerebbe guardare “con interesse”. Per il futuro della Rai Dall’Orto ha in mente un progetto sul ‘modello Sacchi’ ovvero prima la missione, poi i nomi e i talenti. Una “discontinuità” i cui primi effetti si vedranno “tra marzo a maggio” e che punterà a trasformare l’azienda “da broadcast a media company”, superando “la dittatura degli ascolti”. La prossima riunione del CdA è stata fissata per il 24 settembre, nel frattempo i consiglieri hanno promesso di raggiungere un accordo anche sulle ambite stanze del settimo piano: si troverà una “soluzione operativa e concreta”, spiegano fonti del consiglio, “basata sul buon senso”. È tra le righe della nuova strategia, del ‘modello Sacchi’, che l’Ugl Telecomunicazione vuole vederci chiaro, spiegando dettagliatamente il perché.
Prima di tutto per il responsabile nazionale Fabrizio Tosini, “la portata del rinnovamento, che il Direttore Generale Campo Dall’Orto vorrebbe realizzare, non è chiara e lascia immaginare conseguenze non positive sulla tenuta del perimetro aziendale o, quantomeno, sui bilanci, con ricadute negative e inevitabili sui 13.000 dipendenti. Molti gli interrogativi sul passaggio da Broadcast Company a Media Company, così come sulla vocazione spiccatamente “digitale”, che finirebbe per verificarsi contemporaneamente al rinnovo della concessione da parte dello Stato. Stesso discorso vale per la nuova ‘mission’ più spiccatamente pubblica, e meno commerciale, poiché tale scelta aprirebbe molteplici problemi sulla quadratura dei bilanci, vista la mancata regolamentazione della riscossione del canone”.
“Si tratta di importanti interrogativi che pesano sul futuro dei lavoratori – sottolinea l’Ugl Telecomunicazioni guidata da Fabrizio Tosini – e quindi il sindacato è obbligato a pretendere risposte chiare dai vertici Rai. Vogliamo indiscutibilmente essere parte del cambiamento e del processo innovativo, ma con modi, tempi e metodi chiari fin dall’inizio”.