“l’Ugl chiede soluzioni eque per la flessibilità in uscita”

..Il tema della pensioni torna in primo piano nell’agenda di governo preannunciando l’ennesimo autunno caldo, con il premier Renzi intenzionato a “trovare un meccanismo” per agevolare la flessibilità in uscita “nelle prossime settimane e mesi” soprattutto “a somma zero”, e Ugl, Cgil, Cisl e Uil pronte a dare battaglia per evitare un nuovo ‘dramma esodati’.
Se il presidente dell’Inps, Tito Boeri, continua a sostenere la sua ricetta basata su una riduzione dell’assegno per chi sceglie di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro proporzionale al periodo di ritiro anticipato, le parti sociali sostengono invece la necessità di affrontare il tema cambiando prospettiva: non penalizzazioni costose per i lavoratori, ma una flessibilità sostenibile sia per chi decide di lasciare il lavoro prima dell’età di vecchiaia che per le nuove generazioni.
Nel corso dell’audizione delle parti sociali presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, l’Ugl, con il segretario confederale Fiovo Bitti, ha sottolineato come sulla flessibilità in uscita, “a differenza di quanto immaginato dal Governo, il vero discrimine non sia tanto nella percentuale di penalizzazione, della quale si può e si deve parlare, quanto piuttosto nelle modalità di calcolo. Le proposte di legge di Damiano, Polverini e Pizzolante – ha proseguito Bitti – rappresentano, in questo senso, una buona mediazione, poiché introducono un sistema di bonus/malus oggettivamente sopportabile per il lavoratore”.
Per il sindacalista, occorre che il Governo Renzi “affronti la questione della flessibilità in uscita verso le pensioni in maniera equa dopo il disastro esodati prodotto dalla riforma Monti-Fornero”, ponendo “un rimedio efficace agli evidenti effetti deleteri dell’articolo 24 del decreto legge 201/2011, finora soltanto tamponati con i successivi interventi del legislatore”.