– “La produttività sale appena dello 0,1 per cento nel secondo trimestre 2015 e aumenta il gap fra Nord e Sud Italia: sono questi i segnali allarmanti del nuovo rapporto sul mercato del lavoro diffuso dall’Istat. Per Fiovo Bitti, segretario confederale dell’Ugl, “il governo raccoglie ciò che semina e neanche la timida ripresa dell’economia riesce a nascondere alcuni errori di valutazione sul Mezzogiorno, sull’occupazione per fasce di età e sulla produttività commessi con la passata Legge di Stabilità”.
All’impercettibile crescita della produttività si accompagna infatti l’aumento del divario fra Nord e Sud poiché, anche se aumentano gli occupati, si allarga la differenza fra tassi di disoccupazione a svantaggio delle aree più povere del Paese. Secondo Bitti “il gap Nord-Sud si amplia anche per effetto dello spostamento di risorse dalle politiche per il Meridione al bonus occupazionale, che ha finito per favorire le regioni settentrionali. L’occupazione – prosegue Bitti – cresce soltanto fra i lavoratori maturi, quelli vicini alla pensione, i quali, a causa del mancato intervento sulla flessibilità di accesso al trattamento pensionistico, non possono lasciare il lavoro, liberando posti per i giovani”.
“Purtroppo – aggiunge Bitti – non sorprende neppure il fatto che la produttività sia quasi ferma. Nella passata Legge di Stabilità il governo ha fatto una scelta precisa: quella di non rifinanziare gli accordi di produttività che i datori di lavoro sottoscrivono con le organizzazioni sindacali. Eppure, questi accordi hanno il vantaggio di rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e di migliorare le performance delle imprese”.
“L’auspicio, anche se rischia di rimanere tale – conclude -, è che l’esecutivo sappia fare tesoro degli errori del passato ora che si prepara a definire la nuova Legge di Stabilità”. E’ urgente infatti porre rimedio ad una crescita troppo timida, ridando finalmente un vero slancio all’economia italiana.

Roma, 15 settembre 2015