Il G20 di Amburgo di avvicina e proseguono nel frattempo i contatti diplomatici della cancelliera tedesca, Angela Merkel che, dopo Vladimir Putin, ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping. Nel clima di insicurezza generale provocato da Donald Trump, l’asse con la Cina si irrobustisce visibilmente: “La Cina è pronta a sostenere la Germania al G20, in modo che si possa fare un passo avanti, sulla base del vertice di Hangzou, al summit di Amburgo”, ha detto Xi a Berlino. Il  presidente ha poi aggiunto: “Siamo di fronte a un nuovo inizio dei rapporti fra Cina e Germania. Sulla base della eccellente collaborazione l’auspicio è che si stabiliscano nuovi obiettivi e si pianifichino nuovi percorsi”. Xi Jinping, ha poi aggiunto: “Dobbiamo avere una cooperazione aperta e innovativa. Vogliamo intensificare la nostra collaborazione nei settori del commercio e dell’economia, delle finanze e degli investimenti, ma anche nella lotta al terrorismo”.
La Merkel ha dato grande importanza all’incontro sottolineando di volere “un accordo veloce sugli investimenti che un giorno potrebbe portare ad un accordo di libero scambio con la Cina” e che  “in questi tempi di inquietudine nel mondo Germania e Cina possono dare un contributo per placare la situazione”.
Il nuovo asse Berlino – Pechino, secondo quanto riporta La Stampa,  prevede “cooperazioni in campo scientifico, educativo, nella ricerca aerospaziale, nello scambio delle tecnologie e dell’innovazione ed è stato cementato da un ordine cinese al consorzio europeo Airbus di 280 nuovi aerei per un valore di 20 miliardi di Euro”. Sicuramente quello che preoccupa la Merkel sono soprattutto le questioni in sospeso con il presidente Donald Trump. Secondo La Stampa “la strategia imboccata da Angela Merkel per portare a buon termine il suo vertice ad Amburgo è quella di un coordinato accerchiamento diplomatico della nuova amministrazione statunitense”. In particolare, si legge, “l’obiettivo è quello di trovare intese comuni e possibilmente ampie sui principali temi al centro dell’agenda del summit amburghese, dal sostegno ai Paesi più poveri al rafforzamento della cooperazione internazionale, dalla salvaguardia del libero scambio commerciale alle misure globali per contrastare i cambiamenti climatici, fino alla discussione delle reazioni da prendere in seguito ai recentissimi test missilistici a lungo raggio del regime nordcoreano”. Un gesto quest’ultimo che ha rafforzato il fronte comune tra Stati Uniti e Corea del Sud che  hanno risposto con un lancio congiunto di missili lungo la costa orientale sudcoreana. Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite si è riunito per un incontro d’emergenza, indetto dalla presidenza di turno cinese su richiesta di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Gli Stati Uniti presenteranno nei prossimi giorni una risoluzione per rendere più rigide le sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, in risposta al lancio di un missile intercontinentale. Ma la Russia è contraria all’inasprimento delle sanzioni e chiede moderazione. D’accordo anche la Cina, che un ruolo chiave essendo il principale partner commerciale della Corea del Nord. Pechino ha preso nelle ultime ore una posizione congiunta con la Russia diffondendo un piano di de-escalation che da una parte invita la Corea del Nord a sospendere il suo programma di missili balistici, e dall’altra chiede a Seul e Washington una moratoria sulle esercitazioni missilistiche su larga scala, iper tentare di intraprendere la strada del negoziato.