Quanto pesa sul futuro dei nostri connazionali residenti in Gran Bretagna la ‘fuga’ dall’Unione Europea? La Brexit, secondo un sondaggio condotto dall’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Londra e pubblicato oggi su La Repubblica, ha scoraggiato quasi l’82 per cento dei 5.755 professionisti italiani impiegati nel mondo accademico britannico. Uno su tre pensa di tornare a casa o, addirittura, trasferirsi in una nuova realtà. Si tratta di una vera e propria ‘fuga di cervelli’ diretta principalmente verso il Belpaese e che riguarda principalmente docenti universitari, ricercatori e studenti.
Le ragioni che spingono i nostri connazionali ad essere così pessimisti nei confronti delle ‘scelte britanniche’ sono da collegarsi anche ad altri fattori, come la fine dei finanziamenti Ue alla ricerca, il calo di studenti dal continente, la diminuzione degli scambi scientifici, oltre a un crescente dissenso verso la politica del governo britannico nei confronti dell’università.
Nel specifico dal sondaggio, a cui hanno risposto 642 accademici, emerge che “un decimo del totale fotografa una sensazione di diffuso malessere. Alla domanda, ‘pensa di trasferirsi dal Regno Unito in un altro paese?”’, il 27 per cento risponde sì, il 55 per cento forse e solo poco meno del 18 per cento replica con sicurezza di no: dunque “l’82 per cento sta pensando, in maniera più o meno certa, di lasciare il Regno Unito”, afferma l’indagine. Al quesito successivo, “dove pensate di trasferirvi?”, il 28,7 per cento dice in Italia, il 56,8 in un altro paese dell’Unione e il 14,5 in un paese extra- europeo.
La ‘love story’ che aveva spinto molti italiani a preparare la valigia, carica di buone intenzioni, coraggio e tanta formazione, per dirigersi principalmente a Londra o nei centri universitari più prestigiosi del Regno Unito, non sembra più essere a lieto fine.
Il malcontento e la sfiducia prendono il sopravvento e spingono i ‘cervelli’ italiani verso nuove mete o scelte. La sede diplomatica, in vista di questa sempre più crescente diffidenza nei confronti della Brexit ha deciso di avviare uno speciale servizio di assistenza dedicato proprio a quei connazionali che da anni ormai risiedono nel Regno Unito. E tale sondaggio nasce proprio dall’esigenza di toccare con mano le preoccupazioni degli italiani e provare ad assisterli e sostenerli in questo difficile cammino che il Regno Unito ha intrapreso, ostacolato tra l’altro anche da serie difficoltà legate alla sicurezza, altro tassello alquanto fragile del sistema britannico.