Uber potrà operare in Italia. La decisone del Tribunale di Roma lascia di sasso i sindacati dei tassisti che accusano  il governo di non aver rispettato quanto promesso e continuano a giurare battaglia ad ogni forma di “abusivismo”. L’Italia delle stranezze vince ancora e il passo indietro del Tribunale permetterà al  Gruppo Uber  di poter continuare ad operare mediante il servizio Uber Black. Gli altri servizi denominati Uber Pop e Uber X continuano invece ad essere vietati, come stabilito dal Tribunale di Torino con sentenza del 22 marzo 2017.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, il Tribunale ha ritenuto così di dare attuazione alla decisione del Parlamento di sospendere sino al 31 dicembre prossimo alcune norme della legge nazionale che disciplina il settore taxi e noleggio con conducente.   La sospensione era stata introdotta nella legge di conversione del decreto Milleproroghe con il cosiddetto emendamento Lanzillotta e aveva scatenato le proteste dei tassisti dello scorso febbraio.
E’ proprio su questo aspetto che i sindacati accusano Governo e Parlamento.  “L’emendamento – spiega il segretario nazionale dell’Ugl Taxi, Alessandro Genovese – è andato ad incidere sul principio di territorialità e sull’obbligo di rientro a rimessa a carico degli Ncc. Pertanto, grazie al nostro Parlamento e agli impegni assunti e non rispettati dal governo, un servizio completamente abusivo (come Uber black) potrà continuare ad operare in Italia”.
“Purtroppo nulla di nuovo. Il pronunciamento del Tribunale di Roma – ha detto Nicola Di Giacobbe di Unica Cgil Taxi – nei riguardi di Uber ancora una volta dimostra che la legge per gli amici si interpreta, per i nemici si applica”.  Duro anche il commento di il commento di Federico Rolando portavoce nazionale di Federtaxi: “Grazie al nostro Parlamento e agli impegni assunti e non rispettati dal governo, un servizio completamente abusivo (come Uber Black) potrà continuare ad operare in Italia”.
Dichiarazioni ovviamente soddisfatte quelle che arrivano da Uber: “Siamo davvero felici di poter annunciare a tutte le persone e agli oltre mille autisti partner di Uber che potranno continuare ad utilizzare la nostra applicazione in Italia. Ora più che mai e’ forte l’esigenza di aggiornare la normativa datata ancora in vigore, cosi’ da consentire alle nuove tecnologie di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità delle città”.