Oggi Milano ha ospitato, presso Palazzo Stelline, l’interessante dibattito de ‘Il tradimento del capitale’ . Si tratta della nona tappa (dopo Genova, Pisa,  Cagliari, Bari, Salerno, Enna, Venezia e Torino) della conferenza programmatica territoriale dell’Ugl.

Obiettivo del percorso intrapreso dal sindacato attraverso questo ciclo di incontri è contribuire allo sviluppo di una “nuova cultura economica e politica, e alla nascita di una nuova classe dirigente, competente e dotata di capacità di visione”.

“La Globalizzazione – e’ scritto nel documento programmatico – ha  determinato il trionfo dell’Economia, in particolare della sua  componente finanziaria, sulla Politica. Il campo d’azione mondiale  consente ai grandi conglomerati economici di ricattare i governi,  attraverso lo strumento della delocalizzazione. La necessità per  gli Stati dell’Eurozona di finanziarsi attraverso l’esclusivo  ricorso ai mercati, li getta nelle braccia della finanza  internazionale. Da queste dinamiche scaturisce la debolezza della  Politica e la sua impossibilità di rispondere alle esigenze dei  cittadini. La soluzione risiede nella riedificazione dei confini  della sovranità nazionale.

La strada da percorrere consiste nella  progressiva riduzione degli accordi di libero scambio, nella riacquisizione di quote di sovranità sulla politica monetaria e,  conseguentemente, in un progressivo allargamento degli spazi di  autonomia nazionale nella definizione degli obiettivi di politica  economica”.

Ad inaugurare il dibattito – moderato dalla giornalista Laura Tecce – è stato il segretario dell’Ugl Milano, Fabrizio Rigoldi. “Con queste conferenze – ha spiegato alla folta platea presente in sala –  vogliamo fare il punto sulla difficile situazione che sta attraversando il nostro Paese. Oggi si parla di quarta rivoluzione industriale e bisogna capire quali saranno le ripercussioni sul mondo del lavoro”.

Il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, ha illustrato i temi guida della conferenza programmatica, evento che da settimane coinvolge l’intera penisola  per un confronto sui temi legati al sociale, al mondo del lavoro, alla globalizzazione e al rapporto politica e sindacato. Tra i ‘diritti’ evidenziati da Capone durante il suo intervento c’è senza ombra di dubbio il riconoscimento della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende citando l’ articolo 46 della Costituzione Italiana.   Ma il suo contributo ha affondato l’attenzione sul giudizio espresso oggi dall’agenzia di rating S&P sul Pil e sulla politica italiana “prova tangibile – ha spiegato il segretario generale – di quanto sia urgente da parte della politica riappropriarsi del suo ruolo e della sua supremazia sull’economia, ancora di più sulla finanza”.

“La verità – conclude Capone – è che l’Italia, e ancora di più l’Europa, ha bisogno più che mai di politica, ma di una buona politica che metta al primo posto l’interesse nazionale, la società e il lavoro, così da conquistarsi senza dubbio e senza strumentali ‘appoggi esterni’ i quali a tutto si interessano tranne che al bene supremo della nazione”.

A seguire l’intervento del segretario confederale, Fiovo Bitti, che ha  illustrato i dati economici del nostro Paese. “Per quanto riguarda il debito in Italia nel 2007 era 1.606, nel 2017 e’ salito a 2.172. Rapporto fra debito e Pil e’ molto negativo. Dal 2006 al 2015 le famiglie italiane si sono impoverite (-0,2%). Aumentano i disoccupati e le persone a rischio povertà, in Italia sono oltre i 17 milioni”.

A parlare del potere delle banche è stato il segretario confederale Ermenegildo Rossi. “Gli Stati non hanno più la possibilità di stampare moneta, ora lo fanno le banche e quello che accade e’ che non stampando più i Paesi diventano più poveri, non c’è più ricchezza e lavoro. Dobbiamo trovare delle formule che abbassino il nostro debito pubblico”

Ad arricchire il dibattito gli interventi dei due ospiti: Alessandro Morelli, del gruppo consiliare Lega Nord Lega Lombarda Salvini  e Carlo Fidanza, dirigente  nazionale Fratelli d’Italia che  hanno posto l’attenzione sul ruolo della politica e del sindacato in un conteso particolarmente fragile (per via della recessione che accompagna il Paese da anni) e in continua evoluzione. Soprattutto hanno evidenziato la necessità di dare spazio al binomio politica-sindacato affinché si risponda concretamente alle esigenze dei cittadini, delle famiglie e di un’Italia sempre più paralizzata dalla crisi.

Enrico Doddi, segretario nazionale dell’Ugl Sicurezza Civile, ha invece evidenziato le difficoltà con le quali è costretta a convivere la sua categoria. “Troppo spesso la nostra categoria viene dimenticata dal mondo politico, si pensi che il lavoro di vigilanza privata non e’ stato riconosciuto usurante. Nessuno si rende conto dei reali bisogni dei cittadini e dei lavoratori. La nostra organizzazione, invece, non dimentica i lavoratori”

Ritorna sulla quarta rivoluzione industriale Luigi Ulgiati, segretario nazionale dell’Ugl Chimici “Il mondo di oggi sta affrontando la quarta rivoluzione industriale  dove ogni uno di noi e’ partecipe e dobbiamo capire come comportarci. Il ruolo del sindacato cambierà e dobbiamo riuscire a mettere in piedi nuovi meccanismi e strategie di iterazione con le imprese, a tutela dei lavoratori”.