Dopo Pisa, Cagliari, Bari, Salerno, Enna, Venezia e Torino oggi è Genova ad ospitare l’ottava conferenza programmatica territoriale dell’Ugl dal titolo “La crisi del buon senso economico”.
“Con queste conferenze – ha detto il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone nel suo intervento – vogliamo confrontarci con tutte le realtà territoriali per capirne i problemi e le necessità, perché solo in questo modo possiamo far sì che il paese esca da questa eterna situazione stagnante. E’ la forza di volontà dei lavoratori e dei cittadini a poter trainare l’Italia verso un vero rilancio e dobbiamo lavorare tutti insieme, parti sociali e politica, per poter recuperare quanto abbiamo perduto, riappropriandoci finalmente della consapevolezza di essere una Nazione”.
E’ stato il segretario dell’Ugl Genova, Stelvio Musicò, ad aprire i lavori, moderati dal giornalista Mario Bozzi Sentieri, per poi passare la parola al segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti, che ha presentato i dati sulla situazione economica del nostro paese: “dal 2006 in Italia il potere di acquisto si è ridotto dello 0,2 per cento. In Germania invece registra un +8 per cento. La povertà assoluta in Italia riguarda +3,2 milioni di persone: è il peggior dato in Europa e dobbiamo rapidamente intervenire”.
Dal palco è intervenuto poi Alessio Saso, responsabile Centri per l’impiego secondo il quale “solo con un’adeguata formazione si velocizza l’incontro domanda-offerta. Per le politiche del lavoro è fondamentale l’evoluzione del tessuto imprenditoriale e del mondo sindacale: tutti questi fattori vanno di pari passo”.
Dei problemi del territorio ligure, e in particolare del settore dell’industria e del terziario, ha parlato Stefano Balleari, vice presidente del Consiglio Comunale di Genova. “Dobbiamo essere capaci – ha detto – di attrarre aziende sul territorio attraverso una politica di sgravi locali per le imprese e di snellimento burocratico”.
Ad intervenire al dibattito anche Carlo Fidanza, dirigente nazionale Fratelli d’Italia, che ha sottolineato come si stia assistendo al progressivo “svuotamento delle democrazie nazionali per l’ubriacatura globalista”. Ciò si accompagna alla “separazione tra capitale e lavoro, tra finanza ed economia reale, e di conseguenza tra elite e popolo. La sovranità deve tornare ad appartenere alla popolazione”.
A ringraziare l’Ugl che “non si lascia trasformare dalla politica e difende il lavoratori su tutti i tavoli” è Giovanni Berrino, assessore al Lavoro e Politiche Attive dell’Occupazione-Regione Liguria che sulla situazione di emergenza del nostro Paese ha spiegato che: “servono soluzioni immediate perché a fronte delle problematiche che si presentano, sono troppo poche le risorse per le politiche attive del lavoro che, ormai, è diventato un diritto solo sulla carta e non nella realtà dei fatti”.
E’ stato poi l’imprenditore sociale Rosario Giuliano a parlare della necessità di rilanciare “un patto sociale tra l’impresa e il tessuto che la genera. Serve sussidiarietà e una politica forte e di contenuti”.