“Voglio iniziare con una provocazione: ma prima di ricostruire l’Italia, non è che bisogna ricostruire sindacato e politica?”: il giornalista Roberto Rosseti ha introdotto così il tema della tavola rotonda “Sindacato e politica per un’Italia da ricostruire”. A confrontarsi sul tema il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, e il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Rispondendo alla domanda, Meloni ha sottolineato che “politica, sindacato, associazioni di categoria sono in crisi perché è in crisi la società. Quando sentiamo dire che la politica in Italia fa schifo, dobbiamo sapere che quelli che lo dicono, lo dicono perché non vogliono vedere se c’è differenza”.  Ma “l’indignazione da sola non basta” e “non bisogna fuggire dalle proprie responsabilità”.
Per Meloni “la politica si ricostruisce con l’esempio. Siamo noi che decidiamo chi ci rappresenta, lo decidiamo noi quando andiamo a votare”. Per questo “dobbiamo studiare prima di andare a votare se vogliamo che la politica migliori”.
Secondo Capone “la principale differenza fra sindacato e politica è che la politica si confronta con i cittadini-elettori, il sindacato con i lavoratori. Ma l’adesione al sindacato avviene dopo un percorso personale con il singolo rappresentante sindacale, e una delega di fiducia”. “Questo percorso di fiducia parte dal basso, dal rapporto con il rappresentante aziendale, e arriva fino al vertice apicale della grande organizzazione sindacale che deve cogliere i segnali che arrivano e saperli interpretare, soprattutto quando sono negativi”.
“Noi vogliamo contribuire come corpo sociale ad un’Italia migliore, e questo lo stiamo facendo con questo Primo Maggio di riflessione e di condivisione e anche girando l’Italia con le conferenze programmatiche”.