di Annarita D’Agostino

“Buongiorno Bill, in quest’Isola di 24mila chilometri quadrati vivono tre milioni di pecore, 700mila capre e 200mila mucche. Producono un latte molto pregiato dal quale si ricavano formaggi unici al mondo. Ti va di sponsorizzare la nostra battaglia per far sopravvivere questo sistema economico millenario?”.
Inizia così la lettera di Fortunato Ladu, pastore di Desulo, in provincia di Nuoro, con un allevamento a Pabillonis, nel Medio Campidano. E il destinatario, Bill, è Bill Gates, il fondatore di Microsoft.
Fortunato ha affidato la sua singolare iniziativa al web, “che tu – scrive a Gates – come pochi altri hai reso fruibile a tutti rendendo la vita di ognuno di noi più significativa e meno solitaria, sperando di fare breccia”.
Intervistato dall’agenzia di stampa Ansa, il pastore spiega: “Ho letto molto sui suoi trascorsi, ha detto che del 99% dei soldi che guadagna non sa che farsene e poi investe in ‘green’, gli piace la terra, e laddove ha investito ha sempre salvaguardato le etnie locali: sono certo che se potesse seguire il lavoro di un capraro a Seui o Perdasdefogu, resterebbe sconvolto”.
La lettera è un appello accorato, ma lucido, al plurimiliardario: “Vorrei che visitassi questa terra – scrive Fortunato – per valutare con i tuoi occhi se vale la pena o meno di salvare un patrimonio economico e culturale il cui valore è inestimabile per noi. A causa della crisi del prezzo del latte migliaia di aziende si trovano in precarie condizioni economiche, abbiamo perso le speranze di aiuti concreti perché siamo considerati non l’asse portante dell’economia sarda, ma l’ultima ruota del carro”.
“Il tuo intervento – continua nella missiva – potrebbe catapultarci in un mondo che apprezza i nostri prodotti e la nostra cultura, far conoscere un territorio interno dove il cibo che si produce e si consuma ha un costo sì, ma fa vivere le persone ben oltre la media. Per questo, se vorrai rispondere all’appello di un popolo che non vuole morire, sappi che salvarlo significherebbe investire il due per cento del bilancio annuale della tua società”.
Una singolare iniziativa di fundraising che fa sorridere?
Uno spunto di riflessione sul vuoto di idee per l’attrazione degli investimenti?
L’opinione può essere diversa ma quel che è certo è che, se un pastore decide di scrivere ad un magnate scavalcando le istituzioni, a pesare è il forte senso di abbandono avvertito nei territori, ed in particolare nel Sud.
L’auspicio comune è che Fortunato lo sia, non solo di nome ma anche nei fatti. La Sardegna merita davvero una maggiore valorizzazione delle sue tante potenzialità.