“Globalizzazione, promessa mancata” è il titolo della terza conferenza programmatica realizzata oggi ad Enna presso la Sala Cecere di Palazzo Chiaramonte, in piazza Vittorio Emanuele 3.

Obiettivo dell’iniziativa voluta fortemente dal segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, è sviluppare sei temi prioritari  (Il tradimento del capitale, La società del mezzo lavoro, Globalizzazione la promessa mancata, La crisi del buon senso economico, L’avanguardia della cultura sociale, Un nuovo rapporto con la politica”) per il sindacato e dibatterli su tutto il territorio italiano.

C8LDnQzW0AEBTXJDopo le tappe di Venezia e Torino, oggi è la volta del Sud Italia. Ad ospitare l’interessante dibattito la città di Enna. Con la conferenza programmatica si vuole dare un contributo alla nascita di una “nuova cultura economica e politica”, come e’ scritto nel documento programmatico.

“Cio’ significa anche, e forse soprattutto, una nuova classe dirigente, competente e dotata di capacita’ di visione. Il Sindacato e piu’ ampiamente le Parti Sociali possono e devono concorrere alla formazione di questa nuova classe dirigente. Mentre il ritorno alla politica offrira’  l’opportunita’ di tornare a giocare un ruolo centrale nella definizione degli obiettivi di sviluppo del Paese”.

Ad introdurre i lavori Giuseppe Messina,  segretario dell’Unione Regionale Sicilia e  Giovanni Condorelli, segretario confederale che analizzando la situazione economica dell’intero territorio siciliano hanno poi focalizzato l’attenzione sul tema- chiave del dibattito, la globalizzazione, che “resta il tema prioritario da affrontare e sui cui confrontarsi”.

Secondo Condorelli  “la globalizzazione non ha fatto altro che aumentare il divario tra poveri e ricchi nel mondo e nel nostro paese oggi la ricchezza si concentra solo nelle mani di pochi. Non e’ un caso che Trump negli Usa sta cercando di mettervi un freno con i dazi”.

“I cittadini – ha aggiunto – sono stati privati del loro diritto di decidere attraverso la politica. Le scelte sono state messe in mano alla finanza che ha creato un mercato senza regole, dove i lavoratori vengono sfruttati e i diritti calpestati. Gia’ vent’anni fa nell’Ugl avevamo preannunciato questo fallimento”.

L’analisi economica è stata realizzata da Fiovo Bitti, segretario confederale che ha illustrato i parametri della globalizzazione, dal debito pubblico all’import-export.

Interessante anche l’intervento di Antonio Triolo del Movimento per la Sovranità: “L’ Unione europea è una propaggine della globalizzazione. Ma il capitale nella globalizzazione non vuole vincoli”.

“L’unica risposta alla globalizzazione – aggiunge Nuccio Carrara, ex sottosegretario alle riforme istituzionali –  è la riscoperta della sovranità”. Nel suo intervento Carrara cita anche Henry Kissinger e dichiara “la globalizzazione è un problema geo-politico e un’inversione dei valori. Le comunità o sono organiche o non sono”.

Valentina Iori, segretario confederale Ugl in merito alla globalizzazione ha precisato: “Il mito è finito, la solidarietà e la collettività hanno perso valore. Ma noi vogliamo rappresentare la collettività, una socialità allargata, e ridarle valore”.

Giacomo Mule’, preside di Scienze umane e sociali dell’Università Kore, analizza il tema della conferenza di Enna partendo dalle “promesse mancate”: “Il Re è nudo, anche in Italia – apre così la sua riflessione aggiungendo che –  la globalizzazione è stata soprattutto estremizzazione, non solo economica, ed ha derubricato questioni importanti per i territori come quella meridionale”.

Una visione più filosofica del dibattito è stata fotografata da Diego Fusaro secondo cui “la globalizzazione è una forma inedita di imperialismo che annulla anziché potenziare gli spazi naturali del nazionalismo. La mondializzazione distrugge le differenze e declina l’uguaglianza come neutralizzazione delle differenze e delle coscienze. La promessa mancata della globalizzazione – conclude il filosofo ospite di questa terza tappa –  è un finto pluralismo che nasconde il monoculturalismo. Essa produce una disuguaglianza sempre più ampia fra aristocrazia finanziaria e massa precarizzata”.

A chiudere i lavori è stato il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone che “come sindacato abbiamo l’ambizione di far circolare le idee, perché questo è quello che serve contro il ‘sonno’ e la rassegnazione rispetto al pensiero unico dominante sulla globalizzazione. La partecipazione dei lavoratori – così ha concluso – è e rimarrà un nostro cavallo di battaglia perché è l’intuizione che dall’unione di capitale e lavoro può nascere un mondo nuovo, e probabilmente più giusto”.

Moderatore del dibattito il giornalista Massimo Greco.