Cresce l’export italiano verso i paesi extra Ue. Su base annua, a gennaio 2017, le esportazioni sono in aumento di +19,7% e del 2,8% rispetto a dicembre 2016. La crescita più alta a partire da maggio del 2011, quando era stata del +21%.
Questi i dati diffusi oggi dall’Istat che specifica come su “questo risultato incidono alcune commesse speciali e vendite di mezzi di navigazione marittima”. L’espansione è comunque diffusa a tutti i principali partner commerciali e raggiunge il 57% nei Paesi Asean, il 39,4% in Russia, il 36,6% in Cina, il 35,8% negli Stati Uniti, il 29% in Giappone.
In aumento anche le importazioni, del +1,7% sul mese e del +22,3% su base annua, con uno scatto dovuto per oltre il 60% alla componente energetica (+72,5%). Su questo aspetto arriva anche una denuncia della Coldiretti sulla crescita del  43% le importazioni “di concentrato di pomodoro dalla Cina che hanno raggiunto circa 100
milioni di chili nel 2016, pari a circa il 20% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente”. Secondo l’associazione c’è  “il rischio concreto che il concentrato di pomodoro cinese venga spacciato come Made in Italy sui mercati nazionali ed esteri per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza”.
Tornando ai dati congiunturali dell’Istat, questi mostrano l’export in crescita per il terzo mese consecutivo, con segni più estesi a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, a partire dall’energia (+26,3% su mese) e dai beni strumentali (+4,3%).  Dal lato dell’import, invece, la crescita congiunturale e’ da ascrivere all’energia (+12,1%). Gli acquisti di beni strumentali (-4,2%) e di beni di consumo durevoli (-4,0%) appaiono in forte calo. Il disavanzo commerciale e’ pari a -889 milioni di euro (in crescita dai -486 milioni a gennaio 2016). Al netto dei prodotti energetici, invece, il saldo e’ in surplus per 2,3 miliardi (era +1,3 miliardi a gennaio 2016).