di A.M.

Un altro duro colpo inferto alla Sanità campana, anzi alla parte sana del comparto, messa nuovamente in discussione dal blitz anti-assenteismo dei carabinieri del Nas: sono 55 i dipendenti dell’ospedale Loreto Mare di Napoli arrestati con l’accusa di truffa ai danni di Ente pubblico e falsa attestazione di presenza. Si tratta di un neurologo, un ginecologo,  nove tecnici di radiologia, diciotto infermieri professionali, sei impiegati amministrativi, nove tecnici manutentori e undici operatori sociosanitari.

“Più che furbetti del cartellino parliamo di professionisti del cartellino”. Li definisce così, il  procuratore aggiunto Alfonso D’Avino  che coordina la sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Napoli, quei  dipendenti dell’ospedale Loreto Mare che, nell’arco dei tre mesi dell’indagine, “hanno timbrato cartellini di altri dipendenti un  numero smisurato di volte, in un caso 443 timbrature, in un altro  addirittura 493 volte”.  Dalle indagini eseguite dai Carabinieri dei Nas è emerso che alcuni  indagati “hanno effettuato accessi abusivi al sistema informatico  dell’ospedale con i quali sono state aggiunte ore di straordinario o,  in altri casi, sono state cancellate ore di prestazioni sotto forma di
recupero che i dipendenti avrebbero dovuto effettuare”. Per dare la  misura dell’estensione del fenomeno all’interno dell’ospedale, D’Avino ha fatto notare che “quasi tutti gli uffici e i reparti sono  interessati”.

E proprio per permettere all’ospedale di prestare i dovuti servizi senta intoppi o rallentamenti, il procuratore ha stabilito una variazione nei domiciliari di 50 dei 55 dipendenti arrestati: potranno lasciare le loro abitazioni ma esclusivamente per recarsi a lavoro. Una doppia punizione per gli assenteisti, che, come spiega Nunzio Fragliasso, facente funzioni di procuratore,  “saranno costretti ad andare al lavoro e resteranno a casa quando non saranno in servizio”.

“Si tratta di una vicenda veramente incresciosa, sulla quale attendiamo gli ulteriori approfondimenti da parte delle istituzioni, che non fa onore alla città di Napoli e a tutti coloro che,  a vario titolo, prestano la loro opera preziosa negli ospedali nonché a coloro che svolgono attività sindacale”.

Queste le parole di Giancarlo Favoccia, vice segretario generale e responsabile dell’Ugl Napoli.

“I responsabili di tali gravi inadempienze – aggiunge – non solo hanno commesso un reato ma hanno tradito i loro colleghi onesti che tutti i giorni compiono il loro dovere ma che, a causa di simili comportamenti, devono portare il peso della cattiva fama ‘dei furbetti del cartellino’ assunta ormai a pregiudizio nella pubblica opinione. Anche il ruolo dei sindacati, ultimamente sotto un evidente attacco, ne viene fortemente compromesso”.

“Certamente non siamo un Tribunale e nemmeno come il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che è molto veloce a condannare e a licenziare, meno a rendere più efficiente il servizio sanitario, prevenendo anche eventuali comportamenti, ma di sicuro è per tutti noi che amiamo la nostra città e il nostro lavoro, anzi la nostra missione di sindacalisti, una brutta giornata”.