“Legge di bilancio approvata. Alle 19 le dimissioni formali. Grazie a tutti e viva l’Italia”. Questo l’amaro cinguettìo di Matteo Renzi su twitter per comunicare che stasera tornerà al Quirinale per ufficializzare le sue dimissioni al Capo dello Stato, dopo l’approvazione della legge di bilancio al Senato.

Tra un’ora esatta – 17.30 – è prevista la direzione nazionale del Partito democratico, in cui il presidente del consiglio e segretario del Pd dovrà riferire al suo partito dell’esito del referendum costituzionale e della sua decisione di dimettersi.

Intanto la manovra è legge. Il Senato la approva (con 166 si’, 70 no e un astenuto), dopo aver confermato la fiducia al governo (con 173 si’ e 108 no). Era il segnale che Matteo Renzi aspettava per accelerare sulla crisi.

La mossa del presidente del Consiglio anticipa l’entrata in scena del Quirinale. Mattarella farà sapere stasera il calendario delle consultazioni per formare il nuovo governo. Il capo dello Stato ritiene ‘inconcepibile’ che le elezioni siano convocate prima di approvare una nuova legge elettorale, omogenea per Camera e Senato e quindi con un altro intervento del Parlamento da realizzare solo dopo la decisione della Corte Costituzionale. Proprio la Consulta si è difesa con una nota dall’accusa di aver allungato i tempi: l’udienza sull’Italicum non poteva essere convocata prima del 24 gennaio senza “privare le parti dei termini dei quali dispongono per legge, allo scopo di costituirsi in giudizio e presentare memorie” (fonte Ansa).

L’attesa è ora tutta per il discorso in Direzione nel quale Renzi spiegherà le sue intenzioni e affronterà il partito. Non ci sarà D’Alema, che ha fatto sapere di essere impegnato a Bruxelles. Ci saranno invece i bersaniani di Sinistra Riformista che non vogliono il voto subito e preparano a una manifestazione a Roma il 17 dicembre.

Il commento dell’on. Renata Polverini (FI)

 “Approvato il rattoppo acchiappa ‘si”

“Inserire, togliere, aggiustare e accelerare. Questi sono i verbi che quest’anno hanno descritto la manovra di Bilancio. Un grande rattoppo che fa invidia al sarto della favola Sette in un colpo.

On. Renata Polverini

On. Renata Polverini

Una legge diventata la cassa di risonanza per l’acchiappa ‘si’, oggi approvata ma alla fine con riserva perché è noto che avrà bisogno di alcuni correttivi richiesti dall’Europa. Non dovevamo arrivare a questo punto. La manovra non doveva subire l’accelerata di questi giorni ed essendo una delle leggi più importanti dello Stato non andava trattata unicamente come uno strumento politico/elettorale”. Così la deputata di Forza Italia, Renata Polverini.