Le risorse destinate dalla legge di Bilancio alle oltre 6mila persone che in Italia sono affette da sclerosi laterale amiotrofica e da altre disabilità gravi sono considerate ancora insufficienti. Come annunciato dal premier Matteo Renzi, il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze è di 450 milioni di euro ma – tale somma – non basta a soddisfare le necessità dei disabili gravi e gravissimi italiani. E di questo ne sono convinti le associazioni (prima fra tutte l’Aisla – Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) e i sindacati che, hanno ribadito questo concetto anche oggi, durante il vertice convocato d’urgenza a Roma dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, insieme al sottosegretario Franca Biondelli.

Il Ministro – durante il tavolo di oggi – ha ripercorso la “storia” del Fondo che dal 2015 è strutturale ed ha ricordato l’impegno alla definizione condivisa di un Piano specifico per giungere a fissare livelli essenziali di assistenza. Dopo valutazioni sul bilancio del Ministero, Poletti ha dichiarato di poter offrire ulteriori 50 milioni aggiuntivi, portando il Fondo a 500 milioni.

Significativa è stata anche la decisione di istituire il tavolo permanente di confronto per arrivare così alla stesura del piano nazionale delle politiche per la non autosufficienza, come da tempo auspicato dai sindacati. Il prossimo incontro è previsto il 6 dicembre, momento in cui si potrà già valutare concretamente il percorso intrapreso oggi.

“L’intesa siglata con il ministro Poletti è un importante passo avanti, ma serve uno sforzo maggiore per arrivare allo stanziamento di risorse adeguate per disabilità e non autosufficienza”.
Così il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo “questo risultato è frutto di un lavoro comune portato avanti insieme all’Ufficio Politiche della Disabilità dell’Ugl, guidato da Giovanni Scacciavillani, e alla Federazione dell’Ugl Pensionati, guidata da Corrado Mannucci”.
Per la sindacalista “l’incremento del Fondo per la non autosufficienza consentirà di poter sostenere maggiori e migliori progetti a favore delle categorie più deboli, ma è solo un inizio: la strada è ancora lunga, anche se andiamo nella giusta direzione grazie al lavoro di squadra con tutte le parti coinvolte, dai sindacati alle associazioni civili fino al governo”.
Come evidenzia Scacciavillani, “ci aspettiamo che l’emendamento alla manovra finanziaria che verrà presentato dal ministro Poletti in Senato sia recepito e il nuovo percorso di concertazione avviato oggi non venga abbandonato. E’ fondamentale ridisegnare in modo più efficace tutte le politiche sociali del nostro Paese, anche secondo gli orientamenti del nuovo Programma d’azione biennale per la Disabilità”.

Da sempre –  ha precisato Scacciavillani – sosteniamo la necessità di avviare nel nostro Paese un processo riformatore delle politiche per la non autosufficienza integrando strategie risorse sociali e sanitarie”.

I MALATI DI SLA OGGI IN PIAZZA PER CHIEDERE SOSTEGNO CONCRETO

Innalzare il fondo per la non autosufficienza almeno a 600 milioni di euro l’anno, per coprire i bisogni di tutte le famiglie. E’ questa la richiesta dei malati di Sla, tornati oggi in piazza a Roma, per la 17/ma volta in sette anni, la prima senza Salvatore Usala, storico promotore dei presidi dei disabili gravissimi, ricordato da un lungo applauso. A manifestare davanti al Ministero dell’Economia in via XX settembre sono staticirca duecento persone, malati più o meno gravi, alcuni in carrozzella, altri sul lettino, alcuni tracheotomizzati. Tutti accompagnati dai loro familiari. La protesta vede unite le due associazioni di riferimento, il Comitato 16 novembre e l’Associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla).

“L’impegno che chiediamo al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti – prosegue – è quello di aumentarlo almeno a 600 milioni di euro l’anno, prima che la legge di Bilancio vada in votazione al Senato. E di rendere questa cifra strutturale, ovvero di non doverlo ridiscutere ogni anno”.