di Daniele Milani

Una delle prerogative che sono state sempre attribuite a Roberto Benigni, comico toscano di sinistra fama, è sempre stata quella di essere un’icona della trasgressione. In effetti, negli scorsi anni, il nostro Roberto nazionale ha sempre manifestato una feroce volontà di mettere alla berlina il potere, le istituzioni, la religione, le tradizioni e i mezzi di comunicazione del nostro paese; questi ultimi, in verità non se la sono presa più  di tanto se è vero, come è vero, che si è visto, di volta in volta produrre film da Berlusconi, ricevere dal Papa, coccolare dai politici e non solo di sinistra, nonché ospitare durante i più importanti, o, perlomeno più visti eventi televisivi.

Ad un certo punto della sua carriera di grande trasgressore, però, i toni sono cambiati: toni molto più suadenti, commenti con lettura eruditi (vedi quelli della Divina Commedia), meno eruditi ma molto corretti politicamente ( vedi quelli della carta costituzionale)  fino a culminare nella partecipazione a convegni universitari o da ultimo a viaggi di stato, come l’ultimo alla corte di Obama durante il quale non ha commesso alcun atto o proferito parola che non fosse nell’ambito del più rigido protocollo, con signora al seguito e smoking di ordinanza.

In effetti durante l’ultimo viaggio erano in molti a chiedersi: che combinerà Benigni. Niente assolutamente nulla che non fosse il suo associarsi all’atteggiamento servile, anche quello di ordinanza, del Presidente non votato e dei suoi tristi seguaci.

Se vi aspettavate di vederlo saltare in braccio a Barak Obama o di assistere alle sue stravaganze, magari durante il pranzo, siete rimasti delusi. Del Benigni che conoscevate è rimasto soltanto un mesto replicante del suo  capo spedizione nella capitale dell’impero.

Poi, ad un tratto un improvviso testa coda. Battono le agenzie la raccapricciante notizia: il Benigni autista viene sorpreso a percorrere contro mano la corsia di una strada del centro di Roma, probabilmente per evitare una fila, e, in un crescendo Wagneriano viene fermato dalla polizia di Roma Capitale, multato e privato della patente di guida per qualche mese.

Il grande comico ha trasgredito di nuovo. E’ stata certo una trasgressione ad aglio e olio rispetto a quelle alle quali vi aveva abituato, ma tant’è, l’importante è ricominciare. Forse, quando gli restituiranno la patente parteciperà ad un film di 007 come stunt man per le vie di Roma ma anche quello non basterà a rinverdire i fasti della sua carriera di trasgressore; a meno che, nell’occasione non investa il Roberto Saviano di turno.