“Presentandoci una prima bozza del piano industriale, l’ad Ferrovie dello Stato Italiane, Renato Mazzoncini, non ha dissipato i nostri dubbi sulla quotazione in Borsa del Gruppo, prevista per il prossimo anno”.
Così Umberto Nespoli, segretario nazionale dell’Ugl Trasporti-Attività ferroviarie al termine dell’illustrazione del piano industriale di Ferrovie dello Stato Italiane.
In attesa di comprendere meglio i possibili effetti della creazione, in collaborazione con Bus Italia e Anas, di un player di mobilità, logistica e infrastrutture in grado di competere a livello internazionale – ha precisato il sindacalista –, le modalità della quotazione restano poco trasparenti: non vorremmo che, per rendere più appetibile l’operazione, Fsi scegliesse di collocare sul mercato solo le attività di trasporto più redditizie, cedendo quindi ai privati gli utili dell’Alta Velocità e lasciando alla fiscalità generale solo gli oneri del servizio universale regionale e pendolare”.
“Come sindacato – conclude Nespoli – monitoreremo con attenzione l’evoluzione e l’attuazione del piano industriale e, certamente, non resteremo a guardare qualora si mettesse in discussione l’integrità del Gruppo Fsi, un aspetto irrinunciabile per una delle più grandi imprese italiane”.