Il Mef accoglie le ragioni del Civ dell’Inps e boccia il presidente Boeri. Sono tre i punti condivisi dall’Ugl del nuovo Regolamento di organizzazione dell’Istituto,

Claudio Durigon, Vicesegretario Generale dell'Ugl

Claudio Durigon, Vicesegretario Generale dell’Ugl

ufficializzato attraverso una missiva dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

In primo luogo la distinzione fra la funzione di indirizzo politico del Presidente da quella inerente la sfera amministrativa propria del Direttore Generale. In questo modo si garantisce la funzionalità dell’Ente evitando una pericolosa ed improduttiva sovrapposizione di ruoli”.

Queste le parole di Claudio Durigon vicesegretario generale dell’Ugl e componente del Civ dell’ Inps in riferimento ad un preciso passaggio della nota del Mef – Art. 6, comma 2 –  di cui La Metasociale riporta il passaggio significativo: “viene attribuita al Presidente, oltre la definizione dei criteri generali, anche la determinazione delle relative ‘modalità applicative’. Al riguardo, pur ritenendo necessaria un’ampia convergenza tra gli Organi di vertice, si ritiene opportuno che sia mantenuta la distinzione tra le funzioni di indirizzo politico, proprie del Presidente, e quelle inerenti alla sfera dell’attività gestionale attribuite al Direttore Generale”.

“La nota del Mef rafforza il ruolo del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) – prosegue il sindacalista – la cui funzione di controllo e proposta deve essere sempre garantita e, soprattutto, rafforzata”.

“Ultimo passaggio da menzionare è legato all’articolo 27, comma 7, il cui richiamo alla valorizzazione delle risorse professionali interne è fondamentale: troppo spesso, queste figure professionali, vengono mortificate per l’eccessivo ricorso a consulenze esterne costose e non sempre efficienti”. Infatti l’articolo evidenzia che “nell’ipotesi di carenza di risorse professionali interne e, sulla base dei limiti e vincoli di spesa previsti dalla legislazione vigente in materia si può ricorrere all’apporto di professionisti esterni”.

Anche l’on. Renata Polverini, Vice Presidente Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati (FI) è intervenuta sulla questione bacchettando il  Presidente dell’Inps Tito Boeri.

Il Presidente dell’Inps Tito Boeri dovrebbe dimettersi dopo il documento del ministero di Economia e Finanza che blocca il suo piano di riorganizzazione dell’Istituto – si legge in una nota a firma della deputata –  La richiesta di chiarimenti da parte del Mef sbarra la strada al progetto di riordino che nei fatti riduce il potere del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza Inps. Sorge anche il problema sul mantenimento del sistema duale tra il Presidente e il Direttore Generale. Ha ragione infatti il Ministero quando scrive che è necessario mantenere la distinzione tra le funzioni di indirizzo politico in capo al Presidente e quelle che attengono all’attività gestionale del Direttore.

Per far fronte poi allo spreco di risorse economiche il Ministero di via XX settembre consiglia di porre un limite alla richiesta di altro personale, che deve avvenire solo in vista di una effettiva mancanza di risorse interne.

Insomma il quadro delineato è conforme alle perplessità di cui ho dato riscontro qualche giorno fa richiedendo l’audizione in commissione Lavoro dei vertici Inps e del ministro Poletti. E’ necessario infine che la riorganizzazione tenga conto della discussione interna all’Istituto, in particolare dei dubbi esposti dal Civ, all’interno del quale ci sono le rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi”.