In principio esplose la polemica.

Si venne a sapere che la RAI  aveva a sua disposizione, all’incirca, 1500 giornalisti moltissimi dei quali a disposizione, e cioè non direttamente impiegati per la loro mansione, offrendo nel contempo lauti compensi ad esterni che invece partecipavano in disservizio permanente effettivo alla formazione del palinsesto.

In occasione del terremoto che ha colpito l’Italia centrale abbiamo capito il motivo di tale, fino ad oggi, mancato impiego.

Salvo rarissime eccezioni, la pletora di volti nuovi mandati sul campo dall’azienda di Viale Mazzini ha dimostrato una incredibile tenacia nel mettere in difficoltà le persone intervistate, rivolgendo domande di una banalità sconvolgente ( e spesso, prima che queste potessero rispondere, suggerendo risposte ancora più sciocche), fino a raggiungere l’agognato scopo di far piangere, in diretta le vittime, e così, trionfalmente, concludendo il collegamento.

Abbiamo provato a dare noi le risposte: “ cosa ha provato in quel momento? Una grande serenità mista a soddisfazione.”; “Cosa farà adesso? Ho prenotato per me e la mia famiglia un viaggio di studi archeologici nell’Isola di Pasqua.” ; “Dove trascorrerà le prossime settimane? In un resort di Las Vegas, pacchetto completo hotel- casinò” .

Mesti epigoni di un grande maestro della RAI. In occasione del terremoto della Valle del Belice ricordiamo Sergio Zavoli, allora inviato sui luoghi della sciagura rivolgere ad un uomo seduto sulle rovine della sua casa distrutta sotto la quale giacevano i suoi cari, la fatidica domanda “ ma lei soffre?”

Non ci saremmo permessi di ironizzare su quella che si è purtroppo appalesata come una immane tragedia. Quando però abbiamo visto durante una puntata di AGORA, condotta dall’ineffabile Serena Burtone ( che ha raggiunto il difficile risultato di far rimpiangere Gerardo Greco, vacanziero in lidi lontani) acclamare con applausi (scatta sempre l’applauso!) il rappresentante di non ricordiamo quale congregazione di Chef, intervenuta sui luoghi del sisma, vestito da cuoco, in studio e non in attività sui posti colpiti dal terremoto, beh, allora, abbiamo pensato che chi vuole ridicolizzare le persone colpite da siffatta catastrofe, meriti, a sua volta di essere messa alla berlina.

Più seriamente facciamo nostre le parole del sindaco di Amatrice, Pirozzi “ io non piango”.

Forza Sindaco! Forza Amatrice!

Daniele Milani