Tra le tante voci che si sono levate, forti, puntuali e commosse ad attestare la partecipazione alla tragedia provocata dal sisma che ha colpito l’Italia centrale non poteva mancare, e non è mancata, quella del Santo Padre. Riferisce la Diocesi di Rieti che Papa Francesco telefona tutti i giorni per avere notizie dirette e partecipare il Suo contributo di solidarietà e conforto.
Da ultimo, durante l’Angelus recitato in Piazza S. Pietro il 28 Agosto, il Ponteficimagee ha comunicato ai fedeli presenti nella piazza che “appena possibile” si sarebbe recato nei luoghi del sisma .
Circostanza, anche questa, apprezzabile e commovente. Però…..
La memoria storica ci riporta ad altri tempi, altri fatti e ad altri drammatici avvenimenti.
Ripercorriamo, seguendo le cronache dei tempi, un’altra tragica giornata.
E’ il 19 Luglio del 1943. Una Roma immersa nell’afa, intorno alle ore 14.00 viene inaspettatamente colpita da un bombardamento, palesemente terroristico, che devasta uno dei suoi quartieri più popolosi e popolari. Gli ordigni esplosivi devastano il quartiere di San Lorenzo, il vicino cimitero del Verano, distruggendo anche la Basilica. Gli aerei mitragliano anche mezzi pubblici e il piazzale antistante il Camposanto, facendo strage dei fiorai ivi presenti. Alla fine si conteranno circa tremila vittime.
La notizia viene subito percepita, prima che comunicata, in Vaticano. Il Papa da’ immediatamente disposizioni di preparare una macchina e, raccolto il denaro al momento presente nelle casse, accorre nel quartiere colpito mentre ancora cadono le ultime bombe.
La popolazione lo stringe in un abbraccio disperato al quale Lui non si sottrae. Di tale abbraccio rimane un segno: una macchia di sangue sulla tonaca immacolata.
L’immagine fa’ il giro del mondo e diventa un’icona di fede e di dolore. Senza parole.
In memoria dell’evento rimane imageuna statua eretta nel Piazzale del Verano che rappresenta il Papa in atteggiamento orante con le braccia allargate come ad immedesimarsi in quel Cristo del quale è Vicario in terra. Il Pontefice era Pio XII, per i romani Papa Pacelli, per il mondo Pastor Angelicus.

Daniele Milani