Al presidente dell’Inps Tito Boeri danno fastidio i controlli e, infatti, chiede di ridimensionare non il suo stipendio né il suo sfrenato protagonismo, ma il collegio dei sindaci ed il Comitato di Vigilanza: un despota a guardia della previdenza è
quanto di peggio gli italiani ed i pensionati possano aspettarsi”.

Queste le parole del vicesegretario generale dell’Ugl e componente del Civ Inps, Claudio Durigon.

Claudio Durigon, Vicesegretario Generale dell'Ugl

Claudio Durigon, Vicesegretario Generale dell’Ugl

Invitiamo poi il presidente Boeri – sottolinea in una nota stampa il sindacalista –  a fare i nomi dei dirigenti promossi con il manuale Cencelli e, soprattutto, a non emulare questi esecrabili comportamenti, come pure ha tentato di fare, nell’ultima riunione del Civ traducendosi in assunzioni di favore”.

Durigon fa riferimento alla riunione di mercoledì scorso del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, momento in cui il sindacalista aveva già dichiarato a La Metasociale che “Boeri  non permette di collaborare e lavorare in modo sinergico e, soprattutto, concreto. Anzi, spesso il suo atteggiamento di chiusura ostacola il nostro cammino in difesa dei diritti di tutti i cittadini. Ovviamente, questo non ci scoraggia, e proseguiremo la nostra battaglia. Il presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale  – e lo abbiamo rimarcato in più occasioni – è sempre più lontano dalle esigenze e dalle richieste della gente”.

Durante l’incontro, ricordiamo, si è discusso di due ordini del giorno: “Determinazione presidenziale n. 89 del 30 giugno 2016 relativo all’Organizzazione dell’Istituto e il rinnovo dell’Organismo Indipendente di Valutazione della performance”.

“L’obiettivo di Boeri – conclude Durigon – non approvato dai membri del Civ, puntava a depotenziare il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza. Stessa situazione per l’Oiv. Molti dubbi e poca trasparenza da parte di Boeri. Una situazione inacettabile e sulla quale, insieme a tutto il Consiglio, vigileremo con attenzione”.